La Nuova Sardegna

Sassari

“Adotta una cappella” per salvare la chiesa di San Pietro a Ittiri

di Vincenzo Masia
“Adotta una cappella” per salvare la chiesa di San Pietro a Ittiri

Don Nicola Carta ha affidato le singole parti ai volontari In prima linea i ragazzi cresimandi e le associazioni

28 febbraio 2018
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ITTIRI. I lavori per il rifacimento totale dell’impianto di illuminazione della chiesa di San Pietro in Vincoli stanno per essere conclusi e già il parroco, Don Nicola Carta, pensa ad altri interventi non più rinviabili che riguardano l’interno della struttura. «L’intenzione - dichiara il sacerdote - è quella di procedere al graduale restauro delle nove cappelle attigue alla navata centrale, attraverso l’assegnazione ad altrettanti soggetti attuativi che “adotteranno”, una cappella». Si è partititi con l’adozione, da parte dei ragazzi, della cappella di Sant’Antonio che presenta maggiori danni, frutto del tempo e dell’umidità, ma anche e sopratutto, dalla mancanza dei necessari interventi di restauro. L’idea di Don Nicola è stata immediatamente accolta dai ragazzi che, in poco tempo, dando fondo ai propri risparmi e con l’aiuto dei genitori, hanno provveduto a una raccolta fondi che ha coinvolto tanti giovani desiderosi di vedere “rinascere” la loro chiesa attraverso “l’adozione” di una delle cappelle più significative. Visto l’entusiasmo dei ragazzi, è stato programmato un piano che vedrà coinvolte categorie e associazioni per l’adozione delle rimanenti 8 cappelle. «L’idea - sottolinea Don Nicola - è quella di coinvolgere la popolazione dando in “adozione” le rimanenti otto cappelle ad associazioni e categorie che si identificano, per la missione o per la professione, nella figura del Santo al quale le medesime sono intitolate». Saranno quindi gli agricoltori e gli allevatori ad “adottare” la cappella di San Narciso, loro protettore. La Confraternita Santa Croce curerà, quindi, il restauro della cappella dell’Addolorata, figura tipica della Passione il cui simulacro, nel corso “de S’Iscravamentu”, viene esposta ai fedeli e portata in processione assieme alla lettiga contenente il corpo del Cristo. I falegnami e gli artigiani saranno quelli che provvederanno al recupero della cappella di San Giuseppe. Il Cristo Re, la cui statua è ospitata nell’omonima cappella verrà assegnata alle associazioni sportive che a Ittiri sono particolarmente numerose e che “gareggeranno” per un risultato finale da campioni il cui riconoscimento sarà la gratificazione per un servizio reso alla collettività e al proprio luogo di culto. Le “patronesse” avranno la responsabilità degli interventi necessari per ridare lustro alla cappella della madonna del Carmelo, mentre i cresimandi avranno l’orgoglio di adottare la cappella di San Luigi. E chi più dell’Avis e del volontariato può aver titolo a finanziare ed eseguire i lavori di cui necessita la cappella del Sacro Cuore? Mentre per la cappella delle Anime saranno i genitori, i padrini e le madrine dei battezzati a prendersi cura dei lavori necessari per il restauro. In questo processo di recupero del luogo di culto, che rappresenta anche un patrimonio dell’intera collettività, farà sicuramente la sua parte anche chi non rientra nelle associazioni o categorie deputate all’adozione.

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