La Nuova Sardegna

Sassari

L’Authority trova uno spazio per accogliere le 170 barche

di Gavino Masia
L’Authority trova uno spazio per accogliere le 170 barche

Necessario liberare il porto turistico per avviare immediatamente i lavori già programmati L’area individuata è quella alle spalle della Sanità marittima. «Pronti a emanare l’ordinanza»

29 marzo 2018
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PORTO TORRES. Per pubblicare la manifestazione di interesse relativa alla nuova gestione del porto turistico è necessario «liberare l’area dell’approdo portuale da pesi e vincoli». Lo ha ribadito il presidente dell’Autorità di sistema portuale Massimo Deiana martedì pomeriggio nel consiglio comunale aperto convocato dall’amministrazione pentastellata - rispondendo a una interrogazione del consigliere Alessandro Carta - davanti ai rappresentanti dei 170 diportisti che hanno le loro barche ormeggiate proprio in quel molo e che avevano lamentato disagio e difficoltà per trovare una sistemazione improvvisa dopo aver ricevuto l’ingiunzione di sgombero dallo specchio.

«La perizia subacquea richiesta dal nostro Ente elenca criticità importanti che potrebbero compromettere la stabilità strutturale dei pontili galleggianti e non solo – dice Deiana – e questi problemi comportano degli interventi calcolabili intorno alle 300mila euro: per questo motivo il porto deve essere lasciato libero quanto prima, cosi da permettere l’inizio dei lavori da parte dell’azienda che dovrà gestire la struttura portuale». Ieri mattina, comunque, il presidente dell’Authority si è reso disponibile a individuare un’area da mettere a disposizione gratuita dei diportisti per poter collocare a terra le barche. «La zona si trova tra i nostri uffici portuali (ospitati nei locali della Sanità marittima) – aggiunge Deiana – e la collinetta di detriti coperta dal telone di plastica nero: possono portare le barche via mare e poi tirarle su col supporto di una gru. Oltre che occuparsi loro stessi del controllo».

La mossa successiva per i diportisti è quella di presentare una istanza congiunta all’Autorità di sistema, costituendosi come comitato spontaneo, allegando un elenco sottoscritto da tutti i proprietari delle barche per avere l’autorizzazione al ricovero gratuito delle imbarcazioni. «Ora i diportisti dovranno fare una richiesta collettiva all’ufficio dell’Autorità portuale di Porto Torres – precisa il presidente –, allegando la raccolta firme, poi emanerò l’ordinanza dove autorizzo il deposito delle barche in quella determinata area del porto in attesa che vengano conclusi i lavori necessari all’interno del molo turistico». Qualche problema potrebbe sorgere per alcune barche in legno a vela latina, che considerando la loro costruzione hanno bisogno di essere ormeggiate in acqua per evitare danni irreversibili.

«Per le imbarcazioni con la struttura in legno sono disposto a mettere a disposizione uno specchio acqueo all’interno del porto commerciale – conclude Deiana –, ossia nel bacino della nuova darsena pescherecci sino a quando non sarà di nuovo disponibile il precedente approdo. Tutte le altre barche, la maggior parte dai 4 ai 6 metri, possono andare a terra».

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