La Nuova Sardegna

Sassari

Gli stipendi non arrivano per i vigilanti della Secur

Gli stipendi non arrivano per i vigilanti della Secur

Cresce la rabbia e la preoccupazione tra i lavoratori che si trovano in difficoltà L’Ugl mette in mora la società intimando il pagamento delle mensilità arretrate

24 aprile 2018
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SASSARI. Passano i giorni e 200 tra vigilanti e portieri del Gruppo Secur restano senza stipendio. La situazione sembrava pronta a sbloccarsi, anche dopo le rassicurazioni che aveva dato la società sul vicino pagamento del Durc. Ma l’iter resta incagliato, e finché non saranno versati all’Inps i contributi arretrati, gli enti committenti – principalmente Ats Sardegna e Azienda ospedaliero universitaria – non potranno staccare le fatture.

Cresce la rabbia e la preoccupazione dei lavoratori che dopo due mesi senza stipendio e con la prospettiva di non vedere versata a scadenza neanche la terza mensilità, si trovano a non poter onorare a loro volta le scadenza. Molte delle famiglie dei lavoratori sono monoreddito, ci sono affitti e mutui per la casa da pagare, oltre alle bollette che si stanno accumulando.

I sindacati continuano le loro azioni di sollecitazione verso il Gruppo Secur e l’Ugl Sicurezza civile ha inviato una messa in mora, ai sensi del codice civile, al responsabile della società, Salvatore Masala, in cui intima l’erogazione delle spettanze dovute ai dipendenti entro sette giorni dalla data del 21 aprile. La segretaria provinciale, Claudia Garau, ravvisa nella mancata corresponsione degli stipendi una violazione del contratto nazionale e annuncia il ricorso alla magistratura per vedere riconosciute le ragioni dei lavoratori.

La sindacalista, inoltre, fa presente che i dipendenti della Secur operanti nel Lazio, dove la società ha sede, hanno ricevuto le buste paga con puntualità, e altrettanto puntuali sono stati gli stipendi per i vigilanti in forza nei siti Eni di Porto Torres. Se quindi il Gruppo Secur, altrove paga con regolarità, non si capisce perché invece a Sassari e provincia nel versamento delle retribuzioni continuino ad accumularsi ritardi.

Il 17 aprile i sindacati erano stati convocati dal prefetto Giuseppe Marani che aveva risposto alle loro richieste di incontro e al quale era stata illustrata la situazione della vertenza. Una vertenza che si sta facendo sempre più drammatica per le duecento famiglie coinvolte, che ancora non vedono uno spiraglio all’orizzonte. Tra l’altro il Gruppo Secur dovrà lasciare l’appalto alla Coopservice, ma non si conoscono ancora i tempi del passaggio che potrebbe creare nuovi problemi ai lavoratori se non verranno assorbiti interamente negli organici del nuovo gestore del servizio di vigilanza e portierato. (p.f.)



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