La Nuova Sardegna

Sassari

LA PROPOSTA DEL PSD’AZ 

«Porto Torres pulita con i 230mila euro del reddito energetico»

PORTO TORRES. Alle porte della stagione estiva la città si presenta con gran parte dei marciapiedi fatiscenti e pieni di erbacce, strade prive di segnaletica orizzontale e una pista ciclabile...

09 maggio 2018
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PORTO TORRES. Alle porte della stagione estiva la città si presenta con gran parte dei marciapiedi fatiscenti e pieni di erbacce, strade prive di segnaletica orizzontale e una pista ciclabile completamente invasa da erba ad altezza d’uomo. Manca decisamente la manutenzione ordinaria e i cittadini chiedono a gran voce o sui social interventi concreti sul decoro urbano. Soprattutto se si vuole presentare all’esterno – nelle fiere e nello brochure - una Porto Torres che aspira legittimante anche a uno sviluppo turistico. «Per il terzo anno consecutivo l’attuale amministrazione non è stata capace di pianificare – sostiene il Psd’Az cittadino –, in modo ragionevole e nei tempi utili, i servizi essenziali di manutenzione ordinaria della città: la loro lungimiranza amministrativa e il loro tanto decantato “cambiamento” si sono palesati nel fare quattro sporadici rattoppi stradali, là dove sarebbero stati invece necessari interventi più efficaci e duraturi». I sardisti dicono di non «sopportare il territorio comunale in queste condizioni» e intervengono con una a proposta. «I 230mila euro inseriti nel bilancio per la seconda annualità del reddito energetico – dice la segretaria dei Quattro Mori Ilaria Faedda –, dove il 90 per cento dei beneficiari non ha fortunatamente problemi economici, potrebbero essere rimodulati per il rifacimento di qualche tratto di manto stradale, la bonifica di micro discariche, lo sfalcio di erba negli standard comunali e la sistemazione di qualche marciapiede: sarebbe una giusta priorità rispetto allo regalare energia ai benestanti e a favorire qualche azienda del continente nella fornitura di impianti fotovoltaici». Il Psd’Az ha deciso di portare la proposta all’attenzione del consiglio comunale, anche sotto forma di emendamento al bilancio di previsione. (g.m.)

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