La Nuova Sardegna

Sassari

Tutta la città scioglie il suo antico voto all’amata Madonnina

di Giovanni Bua
Tutta la città scioglie il suo antico voto all’amata Madonnina

La novità: l’arcivescovo estenderà l’“affidamento” alla diocesi Per il 50esimo anno la statua verrà portata dai vigili del fuoco

26 maggio 2018
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SASSARI. Se c’è una ricorrenza che i sassaresi amano è la processione del Voto dell’ultima domenica di maggio. E i petali di rose da gettare ai piedi della solare e bellissima statua della “Madonnina”. Domani, per la settantacinquesima volta il rito si ripete. E sarà una festa speciale, almeno per due motivi.

Il primo è un’apertura verso il rinnovamento, l’ennesima messa in campo dal vulcanico arcivescovo Gian Franco Saba: dopo l’atto di consacrazione della città alla Beata Vergine delle Grazie, che chiude la processione del Voto, domani sera Saba pronuncerà anche l’atto di affidamento alla Madonna di tutte le attività pastorali della diocesi, “allargando” oltre le mura della città di Sassari la grande valenza simbolica e di fede di questo sentito appuntamento e dando, come spesso accade agli atti del monsignore, un significato non solo spirituale ma anche “politico” all’interazione e all’allargamento della comunità del territorio.

Il secondo invece affonda i piedi saldamente nel passato. E precisamente in quel 4 dicembre del 1967, quando la madre dei vigile del fuoco Ferdinando Cossu chiese all’allora arcivescovo Paolo Carta di concedere al figlio di portare la madonnina in processione con la sua divisa indosso se si fosse ripreso dal grave male che lo affliggeva. Il ragazzo, oggi ultraottantenne, guarì. E, con la benedizione di monsignor Carta, insieme a sette colleghi, nel maggio dell’anno seguente si caricò in spalla la statua della Madonnina dal Duomo a San Pietro.

Una novità accolta con grande piacere dai Frati minori del Santuario di San Pietro, tutti piuttosto anziani, che ormai facevano una enorme fatica a portare in spalla la loro amata statua della Vergine. E che, da straordinaria concessione, divenne consuetudine.

«Da allora – racconta il comandante dei vigili del fuoco Franco Mario Falbo – ogni anno i Frati minori hanno invitato i vigili del fuoco a portare la statua della Vergine in processione. E noi, onorati e orgogliosi, da otto portatori siamo passati in questo mezzo secolo a trentaquattro vigili del fuoco che, liberi dal servizio ma in divisa d’ordinanza, accompagnano l’amata Madonnina dal Duomo a San Pietro. Un ruolo, questo dei portatori, che si è poi esteso negli anni a tante altre processioni nel territorio. Con il comando che, compatibilmente con i suoi impegni, cerca di non far mancare mai la sua partecipazione».

Un onore che si ripete da cinquant’anni, e che dal 2012 è diventato, con una comunicazione formale del vicario generale, monsignor Mario Simula, parte integrante delle indicazioni della festa del Voto, intersecandosi con una delle tradizioni più intime della città.

Siamo nel maggio del 1943 e l’arcivescovo Arcangelo Mazzotti, dopo la minaccia di un bombardamento aereo, istituisce, con decreto, una settimana di preghiere alla Vergine delle Grazie. Nonostante lo sfollamento, l’iniziativa richiama in Cattedrale una moltitudine di fedeli per partecipare alle diverse funzioni che si concludono con un solenne pontificale e il trasporto del simulacro al santuario. Qualche tempo dopo, dalle testimonianze di alcuni ufficiali, si seppe che per tre volte l’Alto comando alleato aveva provato, invano, a bombardare la città. La prima volta una tempesta fermò gli apparecchi in volo, la seconda un contrordine dell’ultim’ora, la terza, la firma dell’armistizio. Con gli occhi della fede, i sassaresi videro in quelle circostanze l’intervento straordinario della Madonna. Una storia di fede autentica che da quel giorno impegna tutta la comunità, l’ultima domenica di maggio, nel ringraziamento all’amata Madonnina.

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