fiume santo
Rinviata la demolizione della caldaia
Primo tentativo fallito: i pilastri avevano resistito all’esplosione
13 giugno 2018
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SASSARI. Non è stata ancora stabilita la data per il secondo tentativo di demolizione della caldaia in acciaio del gruppo 1 e 2 di Fiume Santo.
Nonostante la quantità di esplosivo utilizzata fosse il doppio di quella che ha raso al suolo la ciminiera, i pilastri metallici hanno resistito alla detonazione. Alcuni si sono lesionati, altri invece sono solamente bucati. Ma il ribaltamento laterale della caldaia, subito dopo il sussulto, alla fine non è avvenuto.
Grande delusione da parte dei tecnici dell’Ave e dell’Arpas che hanno assistito a tutte le operazioni a 600 metri di distanza.
Per l’abbattimento sarà nuovamente necessario riposizionare le microcariche di esplosivo, e la ditta incaricata sta ricalcolando il dosaggio e la posa. Nei prossimi giorni verrà comunicata la nuova data della demolizione.
E a breve l’Arpas dovrebbe comunicare i risultati sui campionamenti effettuati dalle centraline localizzate nell’area di Fiume Santo. Dagli esami si conoscerà l’entità della dispersione delle polveri rilasciate nella fase dell’esplosione e del crollo della ciminiera in calcestruzzo da 150 metri. E soprattutto si potrà finalmente sapere con certezza se c’è stato o meno inquinamento da amianto o da altre particelle nocive alla salute.
Nonostante la quantità di esplosivo utilizzata fosse il doppio di quella che ha raso al suolo la ciminiera, i pilastri metallici hanno resistito alla detonazione. Alcuni si sono lesionati, altri invece sono solamente bucati. Ma il ribaltamento laterale della caldaia, subito dopo il sussulto, alla fine non è avvenuto.
Grande delusione da parte dei tecnici dell’Ave e dell’Arpas che hanno assistito a tutte le operazioni a 600 metri di distanza.
Per l’abbattimento sarà nuovamente necessario riposizionare le microcariche di esplosivo, e la ditta incaricata sta ricalcolando il dosaggio e la posa. Nei prossimi giorni verrà comunicata la nuova data della demolizione.
E a breve l’Arpas dovrebbe comunicare i risultati sui campionamenti effettuati dalle centraline localizzate nell’area di Fiume Santo. Dagli esami si conoscerà l’entità della dispersione delle polveri rilasciate nella fase dell’esplosione e del crollo della ciminiera in calcestruzzo da 150 metri. E soprattutto si potrà finalmente sapere con certezza se c’è stato o meno inquinamento da amianto o da altre particelle nocive alla salute.