La Nuova Sardegna

Sassari

Misteriosa morte di un disoccupato a Castelsardo

Misteriosa morte di un disoccupato a Castelsardo

Trovato senza vita in un campo Roberto Borrielli, 47 anni. La Procura apre una inchiesta.

05 luglio 2018
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CASTELSARDO. Mistero sulla morte di un disoccupato di Castelsardo. Sarà l’autopsia, disposta dalla procura della Repubblica che ha aperto una inchiesta, a fare chiarezza sulle cause e le circostanze della fine di Roberto Borrielli, 47 anni. L’uomo è stato trovato cadavere lunedì scorso in un terreno privato nel quartiere di Lu Pozzu, nella periferia urbana della città costiera. È stato un residente, di prima mattina, a notare un corpo umano riverso fra i filari coltivati e a chiamare i carabinieri. I militari, immediatamente giunti sul posto, non hanno potuto far altro che constatare il decesso di Roberto Borrielli, di cui non si avevano notizie dalle 15 del pomeriggio del giorno prima.

Il disoccupato non frequentava il terreno dove è stato trovato privo di vita e non aveva alcuna ragione di essere lì domenica notte. Questa circostanza ha circondato di un velo di mistero la morte del disoccupato. Lunedì, oltre i carabinieri, a Lu Pozzu è arrivato anche il medico legale che ha eseguito una prima ispezione esterna del cadavere. Sul corpo non è stato trovato alcun segno di violenza. Nonostante l’ipotesi principale resti quella di una morte per cause naturali, sarà l’inchiesta, doverosamente aperta dalla magistratura sassarese, a sgombrare il campo da ogni sospetto. I prossimi passi della magistratura saranno conseguenti ai risultati degli esami autoptici e tossicologici i cui esiti, dopo l’autopsia eseguita ieri mattina, saranno resi noti nei prossimi mesi.

Ieri il corpo di Roberto Borrielli è stato restituito alla famiglia e oggi, alle 18, la comunità castellanese si ritroverà in cattedrale per dare l’ultimo saluto al concittadino. La notizia ha addolorato tutta la comunità, già scossa dalle diverse morti premature delle ultime settimane. Il 47enne era noto in paese, così come la sua stimata famiglia, che ha sempre fatto di tutto per sostenerlo e cercare di risolvere i suoi problemi esistenziali.

Dipendenze e fragilità che non gli impedivano di essere una persona amata e apprezzata, e che non avevano assolutamente scalfito il suo animo buono e volenteroso che lo portava a fare mille lavoretti per rendersi utile, in ogni modo, con chiunque avesse necessità.(red.sas.)

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