La Nuova Sardegna

SORSO. Soltanto chi ha avuto la fortuna di incontrarla può sapere quanto è stata altruista. E da ieri mattina, quando Gavina Demurtas si è spenta all’età di 88 anni, c’è un lascito di opere di bene che Sorso dovrebbe raccogliere e coltivare. Ma non prima di darle l’ultimo saluto: i funerali sono previsti oggi alle 17 nella chiesa di Cappuccini. Volontaria instancabile, signora Gavina ha trascorso la vita all’interno dell’Avis di Sorso per stare vicina ai sofferenti. È stata una donna di sani principi e ferma nelle decisioni. Vent’anni fa, quando l’Avis non aveva ancora la convenzione col 118, non saltava mai un turno. Quando si avvicinava la data per le donazioni del sangue, sapeva bene che ogni goccia in più avrebbe potuto fare la differenza. E così chiamava i donatori uno per uno. Gavina Demurtas ha vissuto una vita distillata da opere di carità, sempre al fianco del marito Petronio Pani, morto nel 2011, altro cittadino illustre di una Sorso che si dava da fare a rammendare tessuto sociale con ago e filo fatti di sport, associazionismo e solidarietà. Quando basta per affermare che il mondo dell’associazionismo e l’intera comunità di Sorso hanno perso un’anima buona. «Gavina ha lavorato tanto per costruire una grande realtà – si legge in una nota di cordoglio del vice presidente del consiglio regionale, Antonello Peru – segnando la storia della rete di volontariato nel territorio. È stata un punto di riferimento per tantissimi giovani che si sono avvicinati al panorama del sociale e lascia a tutti i suoi insegnamenti nel segno dell’altruismo». Cordoglio espresso anche dal capogruppo di maggioranza, Agostino Delogu: «È mancata una persona sempre presente per gli altri, è una perdita importante per la città».