La Nuova Sardegna

Sassari

A Porto Torres un tesoro archeologico abbandonato da tre anni

di Gavino Masia
A Porto Torres un tesoro archeologico abbandonato da tre anni

Sospeso dal 2015 al porto il recupero dell’area sotto la gradinata belvedere. La Soprintendenza aveva dato l’ok. L’Authority: incontro tecnico in settimana

13 settembre 2018
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PORTO TORRES. Sospesi da tre anni i lavori per completare la vasta area archeologica sotto la gradinata belvedere che collega il porto commerciale con la stazione marittima “Nino Pala”. Reperti che fanno parte del patrimonio archeologico di Turris Libisonis e che rappresentano uno splendido biglietto da visita della città per i turisti e i passeggeri che arrivano nel porto.

La Soprintendenza archeologica sta aspettando con impazienza dal 2015 che l’Autorità di sistema portuale dia il via agli interventi previsti, per dare la possibilità di accesso alle bellezze archeologiche che emersero sette anni fa durante i lavori. Scoperta che determinò la realizzazione della struttura a gradoni. «Il progetto di completamento dello scavo – ricorda la responsabile della sede locale della Soprintendenza archeologica, Gabriella Gasperetti – era stato redatto di corsa durante le feste di Natale del 2015. Noi l’avevamo valutato positivamente, poi però si è bloccato perché l’Authority ha avuto tutte le vicissitudini del cambio di dirigenza, con l’avvento del commissario straordinario, che probabilmente hanno creato loro difficoltà amministrative per mandare avanti questa fase». Una impasse che non ha permesso sinora di poter rendere fruibile a tutti un patrimonio archeologico di grande valore. Nonostante la Soprintendenza abbia espresso più volte la preoccupazione di garantire la conservazione dei beni culturali soprattutto attraverso una tempestiva realizzazione del progetto di valorizzazione. «Sotto la scalinata bisogna completare il restauro – aggiunge l’archeologa -, completare la sistemazione dell’area, schedare e restaurare i reperti, preparare la documentazione per l’allestimento, finire lo scavo e il restauro dell’area parcheggi».

Anche il progetto relativo agli scavi e al restauro dei reperti archeologici, rinvenuti nell’area di parcheggio che porta alle banchine portuali di ponente, è fermo da qualche anno e gran parte delle protezioni in legno delle recinzioni si trovano purtroppo in precarie condizioni. La sospensione degli scavi ha creato grossi problemi per quanto riguarda la loro conservazione e tutela, e in previsione della stagione autunnale bisogna trovare il modo per preservarli dalle intemperie. L’Autorità di sistema portuale ha già stanziato 500mila euro di fondi propri per la messa in sicurezza dei ritrovamenti nell’area sottostante alla scalinata della stazione marittima ed in quella destinata a parcheggi.

«Trattandosi di un procedimento di estrema delicatezza per valore storico e culturale dei reperti – dice la nota dell’Authority –, in settimana verrà convocato un incontro tecnico con i soggetti coinvolti per proseguire l’iter di redazione e approvazione progettuale definitiva ed esecutiva e le successive operazioni di gara per il completamento dell’opera».

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