La Nuova Sardegna

Sassari

Non oltraggiò il vigile, ex vicesindaco assolto

di Nadia Cossu
Non oltraggiò il vigile, ex vicesindaco assolto

Il commissario del Psd’Az era accusato di aver offeso un agente di polizia municipale di Porto Torres

15 ottobre 2018
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PORTO TORRES. Era finito in un’aula di tribunale con l’accusa di oltraggio a pubblico ufficiale perché secondo la Procura avrebbe «offeso l’onore e il prestigio» del vigile urbano Alessandro Corrias «che procedeva alla notifica di due verbali di contestazione di violazioni del codice della strada, rivolgendosi nei suoi confronti in presenza di diverse persone con le parole “a te manca qualcosa, te lo dico io cosa ti manca...vaffanculo”». Due giorni fa il giudice Barmina ha assolto per non aver commesso il fatto Pietro Madeddu, ex vicesindaco di Porto Torres e commissario provinciale della federazione del Psd’Az, difeso dall’avvocato Marco Enrico.

La vicenda al centro del processo che si è celebrato a Sassari risale al 17 dicembre del 2011. Il vigile Corrias e un collega, entrambi in servizio al comando della polizia municipale di Porto Torres, erano andati a casa di Madeddu per notificare una contravvenzione per divieto di sosta alla figlia dell’imputato. Secondo la ricostruzione dell’accusa – e dello stesso vigile – il padre della ragazza alla vista degli agenti avrebbe cominciato a inveire contro Corrias che, per tutta risposta, aveva presentato una denuncia.

All’origine di tutta questa storia, così come ha spiegato nella sua arringa il difensore Enrico, ci sarebbero stati però dei rancori di tipo “politico” che il vigile urbano Corrias avrebbe nutrito nei confronti dell’imputato. Due giorni prima del presunto oltraggio, infatti, era stato proprio Pietro Madeddu, durante il consiglio comunale, a interrogare il sindaco sulla «dubbia mobilità con la quale Corrias era stato trasferito da Quartu Sant’Elena a Porto Torres – le parole del legale – e all’indebito utilizzo da parte dello stesso Corrias del gommone acquistato dal Comune con fondi regionali e destinato in via esclusiva al servizio relativo al Parco dell’Asinara». Sarebbe questo, a detta della difesa, «il terreno, forse anche politico, sul quale va inserita la vicenda». Da qui, in sostanza, sarebbe partita la decisione del vigile urbano di notificare la multa a casa di Madeddu. Una «provocazione», a detta del difensore, considerato che non era uso del comando consegnare personalmente le contravvenzioni per divieto di sosta e addirittura nel giorno stesso in cui erano state elevate: «Non era mai accaduto prima» ha detto Marco Enrico riportando i chiarimenti forniti dallo stesso comando di polizia municipale in seguito a una istanza di accesso agli atti presentata dal legale. Ulteriore conferma della «rappresaglia privata» da parte di Corrias sarebbe il fatto che lui stesso, poco prima di bussare a casa dei Madeddu, aveva consegnato al collega il telefono «in modo che riprendesse una scena che evidentemente sapeva già che avrebbe potuto avere qualche sviluppo negativo». A conclusione del processo il pubblico ministero ha chiesto nei confronti dell’imputato una condanna a 4 mesi ma il giudice, condividendo la tesi della difesa, lo ha assolto.

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