La Nuova Sardegna

Sassari

il sindacato 

Guardia medica, Correddu segretaria

di Gavino Masia
Guardia medica, Correddu segretaria

Eletta la rappresentanza regionale della Continuità assistenziale 

06 dicembre 2018
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SASSARI. I medici della Continuità Assistenziale (ex guardia medica) hanno eletto nei giorni scorsi il presidente e sette rappresentanti della segreteria regionale. Il segretario regionale è Paola Correddu, il vice Luisa Fadda e il segretario amministrativo Marco Zuddas. Per la provincia di Sassari sono stati eletti Tonino Satta, Kety Falchi e Paola Correddu; Marco Zuddas per la provincia di Carbonia; Luisa Fadda, Aldo Casti e Franco Melis per la provincia di Cagliari.

«Per la prima volta il nostro sindacato esprime un proprio rappresentante della Continuità Assistenziale – dice la neo segretaria -, che avrà la possibilità di sedere nei tavoli di concertazione regionale per portare in discussione le criticità di questo settore della Medicina Generale e, soprattutto, per elaborare insieme all’assessorato regionale alla Sanità e ai vertici Ats le azioni programmatorie per il futuro della nostra professione».

La ex guardia medica è stata istituita negli anni Ottanta con 190 presidi in tutta l’Isola e negli anni ha rappresentato un modello virtuoso di organizzazione basato sulla copertura sanitaria anche dei piccoli centri. Anche quelli più isolati dell’entroterra, in modo da garantire a tutti l’accesso alle cure primarie e impedire che parti di popolazione fossero più svantaggiate rispetto ad altre.

«Questo modello di decentramento che ha consentito in questi decenni di portare sempre più la sanità al domicilio dei cittadini – aggiunge la segreteria regionale -, rischia ora di scomparire a causa di un nuovo aggressivo decentramento. Il tutto in nome della logica dei numeri e di una valutazione puramente economica e commerciale, anche di ciò che non ha prezzo come la vita umana».

Il sindacato della continuità assistenziale crede invece nel mantenimento della sanità pubblica e universalistica che metta al centro della sua azione le persone e i suoi bisogni. «Quella sanità che proceda al graduale superamento della visione ospedalocentrica e garantisca una continuità dell’assistenza primaria nel territorio per tutto l’arco delle 24 ore: con una medicina attiva fatta non solo di professionalità ma anche di contatto umano e di relazioni fiduciarie, che non può essere sostituita da una medicina virtuale, telefonica, incapace di soddisfare i bisogni di una popolazione sempre più anziana e con una maggiore incidenza di patologie croniche ed altamente invalidanti».

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