L’Ugl: «I postini, pochi e male organizzati»
Il sindacato contesta il “piano” di Poste Italiane: «Calato dall’alto, ha danneggiato la consegna»
19 dicembre 2018
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SASSARI. Il postino non suona più due volte. Anzi, fuori dagli agglomerati urbani, può capitare che non suoni per giornate intere. Non sta avendo i benefici effetti promessi il piano di riorganizzazione della rete di consegna fatto da Poste Italiane all’inizio dello scorso anno. Il servizio infatti e più farraginoso, faticoso e, soprattutto nei piccoli centri, inefficace. E gli attesi risparmi assolutamente teorici rispetto a una qualità caduta in picchiata.
A denunciare la situazione il segretario regionale di Uglcomunicazioni, Angelo Medde, quello provinciale, Maria Giovanna Ventura, e quello cittadino, Adriano Cabigiosu, in un incontro ieri, nella sede di via Brigata Sassari della sigla che nell’ultimo anno ha raddoppiato gli iscritti.
«Siamo preoccupati – hanno spiegato i tre – rispetto alla riorganizzazione dei servizi fatta a livello nazionale da Poste Italiane. Come sempre i piani calati dall’alto e non concordati con il territorio, soprattutto se si parla di territori complessi e amplissimi come quello della provincia di Sassari, finiscono per fare più danni che benefici, oltretutto in nome di risparmi che finiscono per non arrivare».
Molte le criticità segnalate. «A iniziare – spiegano i sindacalisti – dai tempi di consegna. Nei piccoli centro si consegna a giorni alterni, e questo vuol dire che se la data di consegna coincide con una festività o un fine settimana, si può arrivare a stare quattro giorni senza ricevere la posta». Ma non basta: «La centralizzazione della raccolta – continuano – sta creando effetti paradossali. Ad esempio la posta di Porto Torres ora viene “concentrata” a Sassari. E da Sassari, invece che un unico vettore che poi smisti la posta in città, ogni giorno partono decine di mezzi che fanno le singole consegne. Un evidente spreco, di tempo e di energie». Gli orari divisi in tre fasce, con l’ultima che arriva alle 21: «Sono assolutamente inutili in gran parte del territorio. Ci sono zone in cui non è pensabile consegnare la posta a sera tarda. Anche questo è uno spreco di energie e risorse». Servono aggiustamenti insomma, e anche nuovo personale: «Nonostante si continui a segnalare Sassari come luogo dove ci sono esuberi da assorbire. Catalogazione che blocca la mobilità volontaria da altre sedi, che sarebbe sacrosanta, la stabilizzazione dei contratti a termine, che anche a causa del decreto dignità vivranno un radicale e dannoso turnover, il pieno funzionamento di un servizio che sta usando moltissime risorse per la commessa con Amazon ma sta finendo per trascurare la consegna ordinaria».
A denunciare la situazione il segretario regionale di Uglcomunicazioni, Angelo Medde, quello provinciale, Maria Giovanna Ventura, e quello cittadino, Adriano Cabigiosu, in un incontro ieri, nella sede di via Brigata Sassari della sigla che nell’ultimo anno ha raddoppiato gli iscritti.
«Siamo preoccupati – hanno spiegato i tre – rispetto alla riorganizzazione dei servizi fatta a livello nazionale da Poste Italiane. Come sempre i piani calati dall’alto e non concordati con il territorio, soprattutto se si parla di territori complessi e amplissimi come quello della provincia di Sassari, finiscono per fare più danni che benefici, oltretutto in nome di risparmi che finiscono per non arrivare».
Molte le criticità segnalate. «A iniziare – spiegano i sindacalisti – dai tempi di consegna. Nei piccoli centro si consegna a giorni alterni, e questo vuol dire che se la data di consegna coincide con una festività o un fine settimana, si può arrivare a stare quattro giorni senza ricevere la posta». Ma non basta: «La centralizzazione della raccolta – continuano – sta creando effetti paradossali. Ad esempio la posta di Porto Torres ora viene “concentrata” a Sassari. E da Sassari, invece che un unico vettore che poi smisti la posta in città, ogni giorno partono decine di mezzi che fanno le singole consegne. Un evidente spreco, di tempo e di energie». Gli orari divisi in tre fasce, con l’ultima che arriva alle 21: «Sono assolutamente inutili in gran parte del territorio. Ci sono zone in cui non è pensabile consegnare la posta a sera tarda. Anche questo è uno spreco di energie e risorse». Servono aggiustamenti insomma, e anche nuovo personale: «Nonostante si continui a segnalare Sassari come luogo dove ci sono esuberi da assorbire. Catalogazione che blocca la mobilità volontaria da altre sedi, che sarebbe sacrosanta, la stabilizzazione dei contratti a termine, che anche a causa del decreto dignità vivranno un radicale e dannoso turnover, il pieno funzionamento di un servizio che sta usando moltissime risorse per la commessa con Amazon ma sta finendo per trascurare la consegna ordinaria».