La Nuova Sardegna

ALÀ DEI SARDI. La settimana precedente aveva aggredito una sorella e l’aveva colpita con una testata al viso, tanto che per la donna si erano rese necessarie le cure in ospedale. I medici le avevano assegnato una prognosi di sette giorni di cure, ma a fare più male erano sicuramente le ferite che non si vedono, quelle con le quali ti trovi a convivere quando subisci attacchi violenti da un tuo familiare. L’attesa e la tolleranza in questi casi non aiutano a superare le situazioni critiche, anzi aumentano il livello di rischio per le persone.

E la recente storia accaduta ad Alà non fa la differenza. Non contento dell’ennesima azione violenta contro i familiari, un 46enne di Alà dei sardi è tornato a casa e ha cominciato a prendere a calci e pugni la porta per farsi aprire. I familiari hanno avuto paura e hanno avvisato i carabinieri che sono arrivati sul posto e hanno bloccato l’uomo prima che potesse continuare nella sua azione.

Accompagnato in caserma, l’uomo è stato dichiarato in arresto per violenza e maltrattamenti in famiglia. Ieri mattina è comparso in tribunale a Sassari davanti al giudice che ha convalidato l’arresto - riconoscendo quindi adeguato e tempestivo il provvedimento adottato dai militari della stazione dei carabinieri di Alà dei Sardi - e ha disposto la scarcerazione. Disposta però la misura cautelare del divieto di avvicinamento del 43enne all’abitazione e ai luoghi frequentati dai familiari. Si tratta del provvedimento che precede disposizioni più severe nel caso che la prescrizione non venga rispettata dalla persona che ha già commesso il reato.

La vigilanza da parte dei carabinieri sarà - come previsto in questi casi - particolarmente attenta e il 43enne dovrà tenersi lontano dalla casa dei familiari e dai luoghi abitualmente frequentati.