La Nuova Sardegna

Sassari

«Corruzione, nemico da battere»

«Corruzione, nemico da battere»

Sondaggio Aou ai 517 partecipanti al percorso formativo sulla trasparenza

15 ottobre 2019
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SASSARI . Più controlli e vigilanza su contratti, incarichi, assunzioni e bilanci quindi favorire e incentivare la meritocrazia, garantire una maggiore informazione e comunicazione sugli argomenti della trasparenza e anticorruzione. Sono alcuni dei suggerimenti emersi dal questionario sottoposto ai dipendenti dell’Aou di Sassari che hanno partecipato al primo percorso formativo in tema di “Trasparenza e Anticorruzione”.

Il percorso formativo, iniziato a febbraio, in 15 edizioni ha coinvolto 517 dipendenti, tra personale del comparto, della dirigenza medica e della dirigenza sanitaria, professionale, tecnica e amministrativa. L’obiettivo del corso, progettato dal responsabile per la trasparenza e la prevenzione della corruzione in collaborazione con la direzione aziendale e con il supporto della struttura della Formazione, ricerca e sperimentazione clinica, era quello di istruire il personale dipendente sul complesso tema della corruzione e sulle misure previste dalla legge anticorruzione. All’interno delle lezioni è stato realizzato un sondaggio, così da dare voce al personale dipendente, in un’ottica di trasparenza. All’inizio di ogni modulo è stato fornito ai partecipanti un questionario anonimo d’ingresso, utile a raccogliere informazioni necessarie per migliorare la trasparenza e le azioni di prevenzione della corruzione.

Dei 517 partecipanti hanno risposto in 502. E hanno messo in evidenza la necessità di una maggiore informazione e formazione sulla prevenzione e anticorruzione. Secondo il 92,43%, poi, «se si riuscisse a eliminare i più rilevanti fenomeni di corruzione, il risparmio stimabile per le pubbliche finanze» sarebbe molto rilevante. Per il 4,18% sarebbe poco rilevante e per il 3,38% irrilevante. Per il 60,16%, inoltre, sarebbe eticamente deprecabile «accettare, in cambio di denaro o altri corrispettivi, non effettuare o fare effettuare in modo inadeguato, controlli e collaudi». Soltanto per il 5,18%, invece, sarebbe eticamente deprecabile raccomandare una persona per una assunzione o un affidamento di un incarico. Oltre l’80% ritiene, in parte o totalmente, che «la corruzione sia diversa dalla malamministrazione»”. E ancora, circa il 45% ritiene, totalmente o in parte, che «le dimensioni della corruzione siano tali da far ritenere ormai difficilmente conseguibile una efficace riforma del sistema». Quasi il 60%, infine, ha dichiarato di essere, totalmente o in parte, d’accordo sul fatto che la corruzione sia una realtà “normale”, che pervade il comportamento delle pubbliche amministrazioni, indipendentemente dalle loro specifiche missioni e dalle loro specifiche aree di attività.

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