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Sindaco condannato, scontro a Villanova ma niente dimissioni

Sindaco condannato, scontro a Villanova ma niente dimissioni

VILLANOVA MONTELEONE. La richiesta di dimissioni del sindaco, condannato a pagare ventimila euro dalla Corte dei Conti, è approdata in Consiglio comunale dove l’opposizione e il primo cittadino...

18 ottobre 2019
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VILLANOVA MONTELEONE. La richiesta di dimissioni del sindaco, condannato a pagare ventimila euro dalla Corte dei Conti, è approdata in Consiglio comunale dove l’opposizione e il primo cittadino Quirico Meloni i sono rimasti fermi sulle rispettive posizioni. La vicenda riguarda l’ aggiudicazione del servizio di gestione del parco archeologico di Nuraghe Appiu alla Calarinas. Su ricorso presentato dalla società Laborintus, e a seguito delle sentenze del Tar e del Consiglio di Stato, l’amministrazione comunale è stata condannata al pagamento delle spese di giudizio in favore della società.

Il gruppo di minoranza “Per Villanova”, rappresentato dal suo capogruppo Bastianino Monti, ha chiesto al sindaco di fare un passo indietro «dopo la sentenza – ha ricordato Monti – con la quale è stato condannato al pagamento della somma, quale danno derivante da indebito pagamento di spese di giudizio». «Inoltre – ha concluso Monti – siamo venuti a conoscenza che il sindaco è stato rinviato a giudizio, in ambito penale e sempre per la stessa vicenda, per abuso d’ufficio».

Il primo cittadino ha riaffermato che rimborserà quanto dovuto ma che resterà al suo posto. Dopo avere rispedito al mittente la richiesta di dimissioni, Meloni ha attaccato frontalmente Monti e la sua gestione come sindaco nel decennio 2000/2010. «Se anche noi, allora in minoranza – ha affermato –avessimo fatto ricorso alla procura della repubblica per evidenziare tutte le operazioni compiute in dispregio della legge, probabilmente Monti avrebbe impegnato il tempo a difendersi nelle aule giudiziarie, e non per un solo procedimento. A iniziare da tutti gli affidamenti diretti di diverse centinaia di migliaia di euro, in spregio della normativa e alla soglia finanziaria permessa. Senza tacere dell’acquisto del palazzo antistante il comune di 522 mq, senza la preventiva e obbligatoria valutazione da parte dell’ufficio tecnico, e con una spesa di 400mila euro pari a 522 euro a metro quadro. A parità di condizioni strutturali e di degrado, uno spazio attiguo di 56 metri quadri è costato 14mila euro, quindi 56 euro a metro quadro».

Leonardo Arru

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