La Nuova Sardegna

Sassari

Sassari, i gestori dei locali: «No alle auto al posto dei tavolini»

di Giovanni Bua
Sassari, i gestori dei locali: «No alle auto al posto dei tavolini»

Gli esercenti attaccano la decisione del sindaco: «Investiamo e creiamo lavoro, così costretti a chiudere»

20 ottobre 2019
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SASSARI. C’è chi ha speso 30mila euro per il suo dehor nuovo di zecca e ora teme che, scaduto il permesso, dovrà smontare tutto. C’è chi, da quando ha piazzato i tavolini fuori dal suo locale, ha raddoppiato il fatturato, assunto nuovi camerieri, rivitalizzato una delle tante vie dimenticate. E che ora, se dovrà togliere la pedana, semplicemente abbasserà le serrande. C’è chi è tra i pochi fortunati a poter occupare con il suo gazebo uno slargo o una piazza, ma solidarizza lo stesso con i suoi colleghi nel mirino dell’amministrazione, perché chi ha il coraggio di investire deve essere premiato.

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Sono in tanti i gestori di bar e ristoranti cittadini a cui ieri il caffè è andato di traverso. Dopo aver letto l’ordinanza del sindaco che spazza via tavolini all’aperto e dehor dai posteggi, bianchi o blu che siano. Niente permessi per nuove installazioni perché si mina: «decoro e sicurezza» e si tolgono stalli «ai cittadini automobilisti». E, mentre i permessi delle strutture già installate vanno a naturale scadenza, un nuovo regolamento per l’occupazione del suolo pubblico da approvare, le cui linee guida appaiono già chiare. «Eppure un dehor, che occupa in media due stalli, vale immensamente di più di due auto posteggiate – attacca Mariano Sunis del Caffè 800 in via Roma –. Risponde a una richiesta della clientela, che oltretutto consuma in maniera più ordinata, senza invadere il marciapiede. Crea lavoro, e fatturato per il locale. Che da noi, da quando abbiamo i posti a sedere all’esterno, è raddoppiato. Quando abbiamo letto l’ordinanza c’era incredulità tra noi gestori, Abbiamo deciso di incontrarci, e di andare insieme dal sindaco, per spiegare le nostre ragioni. E in consiglio, quando si discuterà il nuovo regolamento. Perché a parole tanti consiglieri si dicono dalla nostra parte. E vogliamo vedere cosa diranno in aula».

«Io ho speso 30mila euro per il mio dehor – dice Francesco Masala del Carhiba –, per i quali ho dovuto fare un leasing che tutti i mesi pago. Tra due anni scadrà la mia concessione, ma un investimento del genere ha necessità di un decennio per essere assorbito. E l’ho fatto perché c’era un regolamento appena approvato di cui mi sono fidato. Occupo due stalli bianchi in piazza Caduti del Lavoro. Mi chiedo a cosa servirebbero. Di sicuro smontare la struttura sarebbe una mazzata per la mia attività, da cui difficilmente mi potrei riprendere».

«Il mio permesso scade a febbraio, ed ero già pronto a rinnovarlo e investire in una pedana più confortevole – spiega Marco Angius, di The Room in via Cavour –. Se non si potrà semplicemente chiuderò il locale, nonostante i quattro anni di impegno, e i ringraziamenti dei residenti, che da quando abbiamo aperto si sentono più sicuri a tornare a casa la sera. Come me chiuderanno i tanti che hanno locali piccoli, a cui questa scelta toglie l’ossigeno. Anche perché, con la nuova ordinanza, senza dehor non si possono somministrare bevande in vetro all’esterno, ma solo in contenitori compostabili, costi su costi, figli di scelte incomprensibili».

«Avevo in animo di presentare la domanda per i tavolini all’esterno, come gli altri anni – sottolinea Lello Marras del Fast Caffe in via Marghinotti –. E assumere un aiuto. Occupa due posti auto, che qui non mancano. E sinceramente penso che i miei tavolini siano molto più graditi alla gente del quartiere di un’auto posteggiata. E che il mio locale il decoro lo dia e non lo tolga. Io dico che chi vuole fare deve essere aiutato e non penalizzato. Anche perché per investire e assumere in questi anni serve davvero tanto coraggio».

«L’ordinanza del sindaco sui dehor, e le parole che contiene, sono una vergogna. Si parla di sicurezza e decoro, mentre le concessioni autorizzate fino ad oggi hanno sempre rispettato tutti i parametri di legge e del codice della strada. Si vuole semplicemente colpire una parte di commercianti per recuperare qualche parcheggio. Una scelta ottusa di cui chiederemo conto in aula, quando si discuterà il nuovo regolamento, e di cui dovranno rispondere i consiglieri di maggioranza, uno per uno», attacca Lello Panu, consigliere comunale di Italia in Comune, tra io protagonisti della battaglia per la stesura del regolamento pro dehor. «Ora vogliono tornare indietro, ma ci faremo sentire».

«Il sindaco conferma la sua predilezione per le automobili a danno dei pedoni. E ora dei commercianti – gli fa eco il capogruppo Pd Giuseppe Masala – che hanno fatto investimenti importanti per offrire servizi all’altezza in una città che qualcuno vorrebbe accogliente ma solo a parole. La modifica del regolamento arriverà in aula e io spero nella coscienza dei consiglieri di maggioranza, spero che abbiano il coraggio e la possibilità di opporsi a questa ulteriore mossa restrittiva di questo sindaco, di questa amministrazione. Noi daremo battaglia e ci opporremo in tutte le sedi e in tutti i modi, per impedire l’ennesimo errore».
 

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