La Nuova Sardegna

Sassari

«Alleati per difendere il territorio»

di Nadia Cossu
«Alleati per difendere il territorio»

La prefetta chiama a raccolta le istituzioni: serve sinergia, non si possono scaricare tutte le responsabilità sui sindaci

22 ottobre 2019
3 MINUTI DI LETTURA





SASSARI. «La protezione civile è un sistema policentrico e ognuno di voi – esordisce la prefetta Maria Luisa D’Alessandro rivolgendosi alla platea numerosissima nell’incontro convocato ieri nel palazzo della Provincia – è un’autorità. E autorità significa responsabilità».

Responsabilità nel prendere decisioni o nel non prenderle, nell’agire o nel restare immobili. Soprattutto quando si verificano eventi come le calamità naturali in cui diventa davvero difficile definire competenze e, quindi, responsabilità.

Una vera e propria «chiamata alle armi» – come l’ha definita la stessa prefetta – quella che ieri pomeriggio, in occasione della settimana nazionale della protezione civile, ha riunito in sala Angioy i sindaci delle province di Sassari e Gallura, i vertici delle forze dell’ordine, di vigili del fuoco, corpo forestale, guardia costiera, esercito, aeronautica. E ancora l’Università, con il rettore Massimo Carpinelli, e la politica: erano presenti l’assessore regionale alla Difesa dell’ambiente con delega alla protezione civile Gianni Lampis, il presidente del consiglio regionale Michele Pais, il presidente dell’Anci Sardegna Emiliano Deiana, il commissario della Provincia di Sassari Pietrino Fois.

Un incontro che, come ha più volte sottolineato la D’Alessandro, nasce dall’esigenza di creare una sinergia tra “attori” del territorio per gestire nel modo più efficace possibile prevalentemente emergenze come alluvioni e incendi.

«I sindaci sono i nostri primi alleati – ha spiegato Lampis – e la collaborazione tra noi e le amministrazioni comunali è l’unica strada da percorrere». Ha fatto riferimento, l’assessore, al piano regionale della protezione civile e alla necessità che i Comuni siano dotati ciascuno del proprio. «È indispensabile un gioco di squadra – ha precisato Lampis – perché preservare la vita umana è un nostro dovere».

«L’alluvione di Olbia e quelle bare bianche non si possono dimenticare – l’intervento di Emiliano Deiana – È chiaro che è imprescindibile un rafforzamento di organici, soprattutto mi riferisco a Forestas e corpo forestale, ma allo stesso tempo non posso non rilevare l’assurdità del fatto che 50 comuni non abbiano ancora un piano di protezione civile. Non è un dovere verso gli altri, è un dovere verso se stessi». Quindi la richiesta a Lampis: «Servono coperture finanziarie per il pronto intervento e coperture assicurative. Perché oggi, quando accade un disastro, il sindaco è chiamato a rispondere davanti a un giudice».

«Gli amministratori lamentano le responsabilità – ha aggiunto il comandante provinciale dei vigili del fuoco, Luigi Giudice – Da queste responsabilità ci si libera attraverso una pianificazione di protezione civile molto semplice. Poche informazioni che ci permettano di essere immediatamente operativi. Non facciamoci scoraggiare dalle difficoltà, pianifichiamo, coinvolgeteci». Ancora una volta, quindi, un invito alla collaborazione. «La Brigata Sassari c’è – il messaggio incoraggiante del generale Andrea Di Stasio – siamo in grado di coprire tutta l’isola e volevamo comunicarvi che abbiamo già un sistema di allerta, pre crisi».

In Primo Piano
Tribunale

Sassari, morti di covid a Casa Serena: due rinvii a giudizio

di Nadia Cossu
Le nostre iniziative