La Nuova Sardegna

Sassari

Martis, la grande bellezza del museo diocesano

Martis, la grande bellezza del museo diocesano

Nella piccola chiesa di Santa Croce esposte collezioni di paramenti sacri, argenti e statue lignee

22 ottobre 2019
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MARTIS. Poco conosciuti e ingiustamente considerati quasi di serie B perché molto spesso sorgono in piccolissime comunità fuori dai più frequentati circuiti museali, i musei diocesani, pur con le loro esigue opere d’arte di cui dispongono, possono diventare il punto di riferimento principale attorno a cui si anima il progetto di rivisitazione del passato e di scoperta del presente, negli aspetti migliori e talvolta sconosciuti. Ma in molti casi il piccolo museo diocesano assume una funzione di raccordo tra il visitatore e il territorio diventando in pratica un centro di servizi culturali polivalente, oltre a ricoprire il semplice ruolo di custode dei beni ecclesiastici.

Ci sono piccoli musei che sorgono in piccoli centri ma che ricoprono una grande importanza per le comunità che li ospitano. Come ad esempio il “Museo San Pantaleo”, ospitato nella piccola chiesa seicentesca di Santa Croce, a Martis, che è stata una tra le prime sedi museali della diocesi di Tempio e Ampurias inaugurate nel 1999. Il piccolo e grazioso museo, afferente al Sistema Museale Diocesano, accoglie una serie di opere, scelte tra tutti i preziosi beni di proprietà della parrocchia di Martis e conservati nelle varie chiese. Tra le opere di rilievo esposte si possono ammirare una preziosa collezione dei paramenti sacri realizzati ed utilizzati nelle chiese di Martis dal XVI al XVIII secolo, una altrettanto preziosa collezione degli argenti sacri e delle suppellettili ecclesiastiche databili al XVII e al XVIII secolo. Stupende e davvero incantevoli le diverse statue lignee esposte, da quella di San Giuseppe a quella di San Francesco, un antico crocifisso e tante altre opere, tutte risalenti al XVII e XVIII secolo. Tra queste uno dei più antichi e pregevoli intagli custoditi nella diocesi di Tempio e Ampurias è la Dormitio Virginis del XIV secolo. Di solenne bellezza e compostezza la bella statua rappresenta la Madonna dormiente e la popolazione di Martis ne è particolarmente devota. Ad essa è legata una leggenda locale che narra sia stata trovata in un canneto, sul Monte Franco, la collina che domina l’abitato, da un pastorello muto, il quale nel ritrovarla riacquistò miracolosamente la voce. Un buon motivo per visitare questo piccolo ed accogliente centro dell’Anglona. Mauro Tedde



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