La Nuova Sardegna

Sassari

La questua degli obrieri delle Anime

A Chiaramonti partita la raccolta di offerte tra i cittadini a favore della parrocchia

06 novembre 2019
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CHIARAMONTI. Dopo la ricorrenza di Ognissanti e la commemorazione dei defunti e prima di quella dell’Unità d’Italia e delle Forze Armate, il 3 novembre durante la messa delle 11 ha avuto inizio l’ottavario delle Anime, un periodo di preghiera per le anime dei defunti, in particolare per quelle confinate nel Purgatorio, che a Chiaramonti è molto sentito e partecipato.

L’ottavario, che prosegue per tutta la settimana, culminerà domenica 10 con il passaggio di consegne da un comitato all’altro e l’invito per i fedeli presenti predisposto dalle obriere in carica: Enrica Loche, Marina Manghina e Clara Ruiu. Il passaggio delle bandiere ai nuovi obrieri od obriere si farà, invece, tra due domeniche. Si tratta di una commemorazione improntata principalmente alla preghiera e nella quale ritorna il principio dello scambio in suffragio delle anime e per esorcizzare il ricordo della morte. Un po’ come fanno i bambini alla vigilia di Ognissanti, che nemmeno la pioggia quest’anno ha fermato, che per tutto il pomeriggio scorrazzano per le vie del paese, in una sorta di pellegrinaggio di porta in porta, per chiedere a chi apre la porta qualche dolcetto o frutta secca in memoria dei cari che non ci sono più.

Anche gli obrieri delle Anime, o le obriere come nel caso di quest’anno, fanno il loro pellegrinaggio per le case del paese prima della festa per fare la questua con cui raccogliere offerte, alle quali ogni famiglia contribuisce secondo la propria possibilità, che andranno a coprire le necessità della parrocchia e delle chiese del paese. Il comitato del 2018, per esempio, (costituito da Pierangelo Cossu, Giovanni Matteo Porru e Vincenza Truddaiu) con le offerte dei fedeli raccolte durante la questua di quell’anno ha provveduto ad acquistare elettrodomestici per gli usi della parrocchia (quali lavatrice, asciugatrice, aspirapolvere); una nuova bacheca e vetro per la teca; una scala a forbice; un amplificatore da usare nelle processioni e microfoni. Il tutto è elencato e si può leggere nella bacheca della chiesa di San Matteo. Insomma con un’offerta in nome delle Anime il paese contribuisce al sostentamento della comunità parrocchiale.

Letizia Villa

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