La Nuova Sardegna

Sassari

Consorzio bonifica, è allarme piena

Consorzio bonifica, è allarme piena

Pinna: «La convenzione col Genio civile è scaduta, nessuno può intervenire»

09 novembre 2019
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OZIERI. C’è preoccupazione nel Consorzio di Bonifica del Nord Sardegna, in particolare tra gli addetti all’impianto irriguo e gli agricoltori della Bassa Valle del Coghinas, per il mancato rinnovo della convenzione tra l’ente e il Genio Civile di Sassari per la gestione delle attività del Servizio di piena ed Intervento idraulico.

La piogge stanno iniziando a farsi vedere sempre più copiose, e proprio in questi giorni la Protezione Civile ha diramato un allerta arancione anche per il Nord Ovest dell’isola, ma il Consorzio ha le mani legate e non potrà intervenire neanche in caso di grave emergenza per un semplice problema burocratico.

L’atto di delega è ormai scaduto dal 30 settembre, ma ancora tutto tace da parte del Servizio regionale competente: «un ritardo certamente dovuto a problemi burocratici - dice il presidente del Consorzio Diego Pinna - ma che lascia un vuoto che potrebbe finire per danneggiare gli agricoltori della Bassa Valle del Coghinas».

Proprio come avvenne lo scorso anno, quando le forti piogge, e le piene non controllate, crearono non pochi danni alle colture locali. Ma come mai avviene questo? «È importante sottolineare - spiega infatti Pinna - come le competenze relative alla bonifica dei territori siano state sottratte per legge ai Consorzi, che oggi devono operare da soggetto “debole” su questo fronte. La stessa Regione che ha avocato a se le competenze, infatti, da anni le delega ai Consorzi, dichiarandoli in atti ufficiali gli unici soggetti ad avere un organizzazione adatta alla vigilanza ed alla gestione idraulica del territorio. Ma il fatto di non essere soggetti competenti ci vede spesso assenti dai tavoli che decidono sui delicati temi di protezione civile e salvaguardia del territorio. Assenti o comunque “all’angolo”. Oggi, in assenza della convenzione non sappiamo chi stia presidiando il territorio. Siamo ovviamente preoccupati - conclude Pinna - perché gli agricoltori della piana del Coghinas non si possono permettere un nuovo inverno di danni e disagi come quello appena trascorso». (b.m.)

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