Scavi bloccano la strada: «Noi ostaggi»
I lavori per la rete del gas e la fibra crea problemi in via Paglietti: disabili isolati
16 novembre 2019
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PORTO TORRES. I componenti di una intera famiglia -– alcuni di loro disabili - si trovano “sequestrati” in casa al numero civico 8 di via Paglietti, da quando sono stati effettuati gli scavi per i lavori della posa della rete del gas e della fibra ottica. Durante le giornate di pioggia si forma, infatti, una sorta di lago perché una caditoia risulta intasata e lo scavo rimane allagato, perché il ghiaino si é spostato e le macchine al loro passaggio schizzano letteralmente sul portone d'ingresso col rischio di centrare chi vi abita.
«Stiamo vivendo da settimane una situazione di disagio e di angoscia – dice una donna della famiglia – e questi lavori interrotti non fanno altro che portare problemi nei momenti di bisogno: qualche giorno fa ho avuto un coma diabetico alle 3 del mattino e abbiamo chiamato l’ambulanza, che però non poteva passare perché le auto parcheggiate, con la strada chiusa, impedivano di arrivare vicino alla nostra casa». La signora è stata allora accompagnata in macchina alla guardia medica, e fortunatamente ha avuto il farmaco che serviva per abbassare la glicemia. «Quando piove – aggiunge la signora Luzzu – l’acqua scende negli scavi aperti e filtra nelle fondamenta rischiando di allagare le cantine del quartiere: noi chiediamo almeno che venga posizionata almeno una lamiera d’acciaio per ricoprire lo scavo col ghiaino smosso, così da evitare gli allagamenti e gli immancabili spruzzi all’ingresso dell’abitazione».
Col ritrovamento di nuovi reperti archeologici nella via Paglietti – cosa naturale vista la vicinanza con il Palazzo di Re Barbaro – gli interventi si sono bloccati. Creando comunque dei disagi anche ad una persona anziana che abita nella zona e che ha necessità di cure continue. I residenti sono spazientiti e chiedono di finire in fretta i lavori, oppure, se le questioni burocratiche si allungano, tappare gli scavi in attesa della ripresa. (g.m.)
«Stiamo vivendo da settimane una situazione di disagio e di angoscia – dice una donna della famiglia – e questi lavori interrotti non fanno altro che portare problemi nei momenti di bisogno: qualche giorno fa ho avuto un coma diabetico alle 3 del mattino e abbiamo chiamato l’ambulanza, che però non poteva passare perché le auto parcheggiate, con la strada chiusa, impedivano di arrivare vicino alla nostra casa». La signora è stata allora accompagnata in macchina alla guardia medica, e fortunatamente ha avuto il farmaco che serviva per abbassare la glicemia. «Quando piove – aggiunge la signora Luzzu – l’acqua scende negli scavi aperti e filtra nelle fondamenta rischiando di allagare le cantine del quartiere: noi chiediamo almeno che venga posizionata almeno una lamiera d’acciaio per ricoprire lo scavo col ghiaino smosso, così da evitare gli allagamenti e gli immancabili spruzzi all’ingresso dell’abitazione».
Col ritrovamento di nuovi reperti archeologici nella via Paglietti – cosa naturale vista la vicinanza con il Palazzo di Re Barbaro – gli interventi si sono bloccati. Creando comunque dei disagi anche ad una persona anziana che abita nella zona e che ha necessità di cure continue. I residenti sono spazientiti e chiedono di finire in fretta i lavori, oppure, se le questioni burocratiche si allungano, tappare gli scavi in attesa della ripresa. (g.m.)