La Nuova Sardegna

Sassari

«E allora sciogliamo il consorzio»

di Gavino Masia
«E allora sciogliamo il consorzio»

Portotorresi in rivolta: «Nessuna lealtà e considerazione del nostro ruolo»

20 novembre 2019
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PORTO TORRES. «Con estremo rammarico prendiamo atto che le legittime richieste dell'amministrazione comunale di Porto Torres in riferimento alla nomina del presidente del Consorzio industriale di Sassari non sono state minimamente prese in considerazione: Dopo questo affronto vaglieremo tutte le opzioni possibili per difendere gli interessi della città, a partire dalla richiesta di scioglimento del Consorzio stesso per restituire le competenze ai singoli comuni». Così il presidente del consiglio comunale di Porto Torres Gavino Bigella, che contesta la «lealtà istituzionale» dei nuovi interlocutori della Rete Metropolitana. «Porto Torres non può essere ancora ostaggio della politica del sassaricentrismo – aggiunge - che da sempre determina i ruoli di comando nei posti di sottogoverno con la sola logica della spartizione delle poltrone e delle cambiali elettorali da riscuotere».

Il consigliere comunale di Progetto Turritano, Alessandro Carta, individua invece le istituzioni che non si sarebbero impegnate per difendere il ruolo di Porto Torres. «E’ grave che nemmeno un partito con riferimenti nazionali e governativi come il M5S abbia avuto la capacità di dimostrare il peso di Porto Torres in un tavolo cosi importante: la stessa cosa dicasi per il presidente della Regione Solinas, che avrebbe potuto (come non ha fatto in altre vertenze industriali locali in 14 mesi di governo Lega-Psd'Az-M5s e 7 di governo regionale Lega-Psd'Az) garantire discontinuità».

Per il consigliere comunale Pd, Massimo Cossu, le maggiori aziende, industrie e lo scalo marittimo sono tutte all’interno del territorio di Porto Torres. «Il Consorzio, allora Asi, è nato nella città turritana. L'ultimo presidente nei primi anni ’90 era di Porto Torres (Eugenio Cossu, ndc), poi nessun altro presidente rappresentante della comunità portotorrese è stato espresso. È normale tutto ciò? È corretto nei confronti del Comune che offre l'estensione più vasta del suo territorio al Consorzio?».

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