La Nuova Sardegna

Sassari

«Vicenda surreale che verrà chiarita»

«Non ci fu nessuna estorsione, tanto meno minaccia e non c’è bisogno di un processo per accertarlo». Era stata più o meno questa la posizione dei legali della difesa in udienza preliminare. Durante...

23 novembre 2019
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«Non ci fu nessuna estorsione, tanto meno minaccia e non c’è bisogno di un processo per accertarlo». Era stata più o meno questa la posizione dei legali della difesa in udienza preliminare. Durante la discussione gli avvocati Guido da Tome, Maria Antonietta Bacciu, Giuseppe Masala, Mariano Mameli e Nino Cuccureddu avevano tentato di smontare il castello accusatorio costruito dal sostituto procuratore Giovanni Porcheddu. Ma la decisione del giudice è andata invece proprio verso quella direzione. Il gup Serra ha infatti ritenuto che debba essere un processo ad accertare se nei confronti dell’avvocato Gosmino siano state realmente indirizzate minacce precise volte a distoglierlo dall’intento di partecipare all’asta giudiziaria. «Di fatto – scrive il pm – all’asta del 21 febbraio 2017 Alessandro Gosmino non partecipò consentendo ad Antonio Casu di aggiudicarsi senza rilanci, e quindi con conseguente pregiudizio patrimoniale per i creditori, il lotto (...) tramite l’intervento dell’avvocato Luca Tamponi».

Quest’ultimo aveva respinto le accuse sostenendo che il suo comportamento fosse sempre stato «improntato sul pieno rispetto della legge, sull’etica e sulla deontologia professionale». (na.co.)

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