La Nuova Sardegna

Sassari

Da trent’anni a difesa di lingua e identità sarde

Da trent’anni a difesa di lingua e identità sarde

L’Istituto Bellieni ha festeggiato la ricorrenza in un incontro molto partecipato La commozione del direttore Michele Pinna: «Occorre avvicinare i giovani»

28 novembre 2019
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SASSARI. Straordinaria partecipazione, commozione e applausi. Ma soprattutto, la voglia di rievocare insieme, attraverso le testimonianze dei tanti protagonisti, i tratti salienti di una piccola grande storia iniziata quasi in solitudine a Sassari all’indomani della caduta del Muro di Berlino, per porre al centro del mondo le piccole comunità dell’isola e le parlate minoritarie. La ricorrenza dei trent’anni di vita dell’Istituto Camillo Bellieni è stata celebrata sabato all’Hotel Grazia Deledda in una sala convegni gremita di pubblico. Dal palchetto appositamente allestito, il giornalista Salvatore Taras ha introdotto e moderato la serata. Sono intervenuti tanti sindaci e amministratori in carica o ex, tra i quali Piero Molotzu di Bono, Giancarlo Carta di Putifigari, Tiziano Lasia di Martis, Carlo Sotgiu di Ploaghe, Franco Spada di Cargeghe e Sabrina Sassu di Cossoine. Presenti anche i primi cittadini Mariano Soro di Pozzomaggiore e Alessandro Mura di Padria.

Impossibilitato a presenziare, l’ex sindaco di Sassari Fausto Fadda, che negli anni della fondazione dell’Is.Be ricopriva la carica di assessore regionale, ha inviato un messaggio di affettuoso augurio. Gli interventi sono stati intervallati da proiezioni video di iniziative svoltedal “Bellieni” e dalle recitazioni poetiche di Antonello Unida, Clara Farina, Roberto Demontis e Pietro Peigottu. Molto apprezzate le melodie di intermezzo del “Su Cuncordu de Cheremule”.

L’ex assessore regionale alla Cultura, Sergio Milia, ha ricordato il rapporto di collaborazione con il Bellieni definendolo «una “squadra che ottiene risultati”, non solo attraverso convegni ed eventi, ma anche grazie al coinvolgimento di esperti, studiosi, sportellisti per far sì che il sardo sia una lingua viva e riesca a penetrare a tutti i livelli».A rievocare gli anni di intense battaglie per la lingua sarda in Rai è stata un’altra ex assessora regionale alla Cultura, Claudia Firino, che ha rimarcato l’importanza di non trascurare i più recenti strumenti di comunicazione. E quindi l’ex senatore Silvio Lai, il quale ha suggerito di pensare già all’origine ai contenuti multimediali in sardo, affinché possano ottenere fruizione persino su media alternativi alla tv.

Per il Comune di Sassari, che ha attivato da poco un nuovo sportello linguistico, sono intervenuti il capogruppo di maggioranza e il presidente del Consiglio comunale.

Sul tema della lingua sarda in Rai è poi tornato Antonio Moro, giornalista e presidente del PSd’Az: «Se tra cinque anni non ci sarà, la colpa sarà tutta di Roma –. È giunto il momento di chiedere anche altri finanziamenti per un canale Rai interamente in sardo, e pretendere che i giornalisti assunti nell’isola siano sardoparlanti». Quirico Sanna, attuale assessore regionale all’Urbanistica e agli Enti Locali, ha parlato interamente il lingua sarda: «Pro a mie su Bellieni est comente una falange macedone chi defendet sa cultura e s’identidade sarda. Esempru pro sos sardo a èssere totu unidos». Molto atteso l’intervento di Maria Doloretta Lai, presidente Is.Be, che lo ha definito come «una seconda casa e una famiglia che negli anni è diventata sempre più numerosa». Con la voce rotta dall’emozione, il direttore scientifico Michele Pinna ha ricordato come tutto iniziò nel 1989, a partire da un’intuizione di Nino Piretta: «Volevamo mettere su un’istituzione che creasse la cultura del sardismo. In quella prima fase c’erano grandi nomi come Massimo Pittau, Nicola Tanda, Ignazio Delogu, Gigi Nieddu ed Enzo Espa. Ma occorreva cercare di avvicinare i giovani creando interesse ed entusiasmo. Se non siamo capaci di generare futuro non saremo mai maestri. Io ho dato tanto, ma ho anche ricevuto tanto». Del compianto Enzo Espa è stato presentato il libro postumo “La risata dei muri vecchi”, ultima pubblicazione dell’Is.Be, a cura di Michele Pinna e Anna Laura Espa a c coronamento di un premio alla carriera ricevuto dallo studioso in occasione dell’evento “Si moves sa limba-Sa limba ti movet” 2018.



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