La Nuova Sardegna

Sassari

Chiaramonti 

Elogio di “mammai Tina”, ostetrica straordinaria

Il Coro Doria ha ricordato con una targa la donna che fece nascere generazioni di bambini

28 novembre 2019
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CHIARAMONTI. Ricordi, nostalgia e commozione ma anche gioia e orgoglio. Sono state tante le emozioni che si sono succedute sabato in occasione della cerimonia organizzata dall’associazione Coro Doria, con i familiari e il Comune, per ricordare l’ostetrica condotta Costantina Zedda, «Mammai» Tina, nel centenario della nascita. Come ha spiegato la presidente Mariuccia Soddu, l’associazione femminile da tempo stava pensando di celebrare una donna del paese che meritasse di essere ricordata. Chi più di signora Tina, che dalla fine del ’45 al marzo del ’74 ha sfidato intemperie e pericoli per aiutare a venire al mondo circa 1275 tra bambini e bambine, avrebbe potuto averne i meriti? Una donna forte e materna allo stesso tempo della quale ogni famiglia di Chiaramonti conserva un ricordo legato alla sua professionalità ma anche alla sua grande umanità «quella sua propensione a donarsi agli altri».

La cerimonia è iniziata nella biblioteca comunale dove all’ostetrica Zedda è stata intitolata la sala sezione bambini e ragazzi con l’affissione di una targa ricordo donata dall’amministrazione.

Quindi la cerimonia si è spostata nella sala consiliare per ricordare la figura di quella donna straordinaria. Molti gli occhi lucidi tra il pubblico, a iniziare da quelli del figlio Roberto che vive a Chiaramonti con la famiglia, dei nipoti, dei tanti presenti che signora Tina ha fatto nascere, ma anche dei relatori che hanno condiviso i loro ricordi riportando molti agli anni dell’infanzia, anni difficili del dopoguerra nei quali mancavano molte comodità, dai servizi igienici all’acqua corrente. Dopo quello di Mariuccia Soddu c’è stato l’intervento del sindaco Alessandro Unali e dell’assessora Tina Urgias, che ha portato i dati dei nati grazie alla storica ostetrica dal suo arrivo da Senorbì a Chiaramonti alla fine del novembre 1945 e fino al 18 marzo 1974, ai quali si aggiungono coloro che, pur essendo nati in ospedale, hanno usufruito delle cure di «Mammai» assieme alle loro madri dopo il parto.

I racconti dei relatori Carlo e Tore Patatu hanno fatto riaffiorare un legame molto stretto, rafforzato anche dal “comparato” tra le famiglie e dall’amicizia. Tra un intervento e l’altro i Cori Doria e de Tzaramonte, entrambi diretti dal maestro Salvatore Moraccini, hanno offerto alcuni dei loro canti più coinvolgenti. Qualche immagine video e le foto allestite al piano superiore hanno restituito anche il volto e il sorriso di signora Tina, donna positiva e coraggiosa che, a qualsiasi ora, anche della notte, raggiungeva le abitazioni più isolate a cavallo e, come ha detto Carlo Patatu, «rappresentava la vita». Accanto la bilancia e gli strumenti della inseparabile borsa che ha contribuito a renderne quasi mitico il ricordo.

Letizia Villa

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