La Nuova Sardegna

Sassari

Vaccini ancora in ritardo in Sardegna, protestano gli allevatori

Vaccini ancora in ritardo in Sardegna, protestano gli allevatori

L’inizio della caccia, la peste suina e la ricetta elettronica ingolfano le attività dell'istituto Zooprofilattico. Carenza di organico nel settore accettazione: i laboratori producono a rilento

2 MINUTI DI LETTURA





SASSARI. Non bastava la ricetta elettronica, ora ad ingolfare l’attività dell’Istituto zooprofilattico e i tempi di consegna dei vaccini ci ha pensato l’inizio della campagna venatoria, e l’arrivo dei campioni di cinghiale per le analisi sulla peste suina.

I maggiori problemi si concentrano nella fase dell’accettazione. Questo è un settore cruciale, ma purtroppo sotto organico: riceve tutti i campioni e le richieste che pervengono per analisi o vaccini, le registra e le smista ai vari laboratori.

Il servizio è in grande crisi perché ha una cronica carenza di personale al quale non si è mai posto rimedio. Per accelerare le pratiche sarebbe necessario infatti potenziare l’organico. E i limiti sono evidenti in particolare in questa fase delicata.

Con l'inizio della campagna venatoria, infatti è ripartito il monitoraggio sulla Peste Suina. Questo comporta che campioni dei cinghiali cacciati e abbattuti vengono prelevati e inviati all’Istituto Zooprofilattico per sottoporli ad analisi. Si tratta di un incremento di lavoro ciclico, ma quest’anno il quadro si è complicato ulteriormente a causa dell’entrata in vigore della ricetta elettronica.

Senza l’accettazione che macina a pieno regime, accade che le richieste e gli invii talvolta arrivino in ritardo o magari incomplete o inesatte. Tutto questo cortocircuito a monte, si ripercuote a valle sul servizio di produzione vaccini, che finisce per evadere le richieste con grande ritardo.

Tra i proprietari delle aziende e tra gli stessi veterinari monta la protesta. Anche perché, nonostante le numerose lamentele, la sede di Sassari ha previsto un orario per la cessione del farmaco solo dal lunedì al giovedì per poche ore al mattino.

Così il risultato di questo mix di disagi è che diverse aziende hanno deciso di non rivolgersi più all’Istituto zooprofilattico.

I veterinari e soprattutto gli allevatori, che hanno orari di lavoro cadenzati e rigidi, che spesso hanno le proprie attività a parecchi chilometri da Sassari, non sempre possono permettersi di investire una giornata, per fare una semplice richiesta ed aspettare tanto per ottenere il prodotto, fra l'altro pagato in anticipo. (lu.so.)



Primo piano
Tragedia sfiorata

Furgone senza controllo a Sassari, panico tra i passanti

Le nostre iniziative