La Nuova Sardegna

Sassari

Consorzio, prove di pace il vice va a Porto Torres

di Giovanni Bua
Consorzio, prove di pace il vice va a Porto Torres

Dopo lo strappo elezione unanime dell’ex presidente Asa Claudio Pecorari Analizzati i dossier su porto industriale, depuratore, discarica e reti del gas

01 dicembre 2019
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SASSARI. Prove di pace al consorzio industriale provinciale di Sassari, dopo lo strappo della scorsa settimana con Porto Torres rimasta fuori dal rinnovo delle presidenze di Cipss e Asa, andate al sassarese Valerio Scanu e all’algherese Alberto Zanetti. Un caso che ha rischiato di far saltare il tavolo, con il consiglio comunale portotorrese che ha dato mandato al sindaco Wheeler di iniziare le procedure per l’uscita dal Cipss del comune su cui insistono l’85 dei territori di pertinenza e arrivano il 90 per cento delle entrate.

Strappo che il nuovo presidente prova a ricucire, con la proposta, accolta all’unanimità dal nuovo cda, di eleggere Claudio Pecorari come vicepresidente, con delega ai rapporti con Confindustria.

L’elezione, è avvenuta durante il primo CdA dell’Ente, tenutosi nella sede dell’incubatore consortile d’imprese a Porto Torres, territorio considerato strategico dal nuovo management e oggetto dei principali progetti di sviluppo del Consorzio Industriale. «In questo modo, il Cip – spiega una nota – rafforza la coesione del suo Cda degli Enti consorziati, confermando come obiettivo strategico il rilancio dell’intero territorio, costituito delle aree industriali di Porto Torres, Alghero-San Marco e Sassari-Truncu Reale, puntando tra le altre cose su una loro maggiore attrattività e proseguendo, come ricordato dal nuovo presidente Valerio Scanu, sulla strada dell’aziendalizzazione del Consorzio».

Accordi ministeriali. Il CdA ha inoltre esaminato il dossier sugli accordi legati allo status di area di crisi complessa. Gli interventi infrastrutturali programmati dal Progetto di Riconversione e di Riqualificazione industriale, approvato tra gli altri dal Mise e dalla Regione Sardegna con la sottoscrizione di un accordo di Programma il 18 giugno scorso e dichiarati strategici, urgenti e indifferibili, dovranno ora essere finanziati: l’infrastrutturazione del porto industriale di Porto Torres, inserita nel progetto transfrontaliero Optimed (costo stimato circa 30 milioni di euro); il riammodernamento del depuratore consortile (circa 5 milioni); l’ampliamento della discarica di Barrabò (1,9 milioni), il completamento delle reti del gas nelle aree industriali (residui 1,8 milioni di euro). «È intenzione del Consorzio ribadire, in tutte le sedi opportune, la centralità di questi accordi che possono costituire uno strumento importante per rilanciare l’economia del territorio – spiega il presidente Scanu –. Con la presa d’atto da parte del CdA vogliamo dimostrare massima attenzione e determinazione affinché le risorse programmate possano rendersi disponibili in tempi brevi per la realizzazione degli investimenti previsti nell’accordo sottoscritto».

Ex camionale: un affare di Anas. Altro punto affrontato ieri riguarda il tratto di strada della nuova 131, ex “camionale” – circa 1,5 km – che dallo svincolo per Stintino conduce all’area industriale di Porto Torres. In base a una convenzione stipulata con Anas il Consorzio ha infatti realizzato l’arteria, investendo anche risorse proprie, che sarebbe poi però dovuta passare in capo al concessionario per la rete stradale nazionale. A tutt’oggi Anas non ha però avviato le procedure per il rispetto degli accordi: il CdA ha quindi ribadito la necessità di trasferire la strada all’Ente gestore. Tra i compiti dei Consorzi industriali non c’è infatti certamente quello garantire la manutenzione su strade statali: è una questione di estrema urgenza e sicurezza sulla quale non si può perdere ulteriore tempo.

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