La Nuova Sardegna

Sassari

Piredda: in via Zirano si rischia la vita

Il rappresentante regionale della Faisa Cisal: l’illuminazione va ripristinata subito

03 dicembre 2019
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SASSARI. Da diverse settimane via Padre Zirano, dopo il calar del sole, è avvolta nel buio più totale. Stavolta l’allarme arriva da Pietro Piredda, rappresentante regionale della Faisa Cisal, che alcuni giorni fa ha assistito a uno dei pericoli più incombenti: l’investimento dei pedoni.

«La giunta comunale aveva deliberato lo stanziamento di 92mila euro per diversi lavori tra cui il ripristino dell’illuminazione pubblica, è importante ricordare che stiamo parlando di un luogo nevralgico dove si svolge la maggior parte dei servizi di trasporto pubblico dell’hinterland sassarese – spiega preoccupato Piredda – Alcuni giorni fa ho assistito personalmente ad alcuni episodi ad alto rischio: dei ragazzi stavano attraversando la strada nei passaggi pedonali per andare a prendere l’autobus dell’Arst quando sono stati sfiorati da una macchina che non li aveva visti e per fortuna non è capitato il peggio». Ma non è l’unico episodio che il sindacalista ha visto con i propri occhi: «In un’altra occasione un signore che stava scendendo dal pullman si è visto sfiorare da un’auto mentre recuperava un bagaglio. Ormai è evidente che sia gli addetti al lavoro che l’utenza rischiano la vita quando inizia a imbrunire, questa è una situazione che non può essere rimandata oltre, va risolta immediatamente con tutti gli strumenti a disposizione prima che accada l’irreparabile».

Oltre a queste situazione Pietro Piredda ricorda anche che da diverso tempo nella stessa zona si sono registrati numerosi casi di delinquenza «e, come è risaputo, in assenza di illuminazione, la delinquenza si esprime al massimo soprattutto verso le fasce più deboli. Per questo motivo e per tutti gli ulteriori rischi facilmente intuibili che ne derivano è necessario un intervento immediato, non c’è un giorno da perdere. Se dovesse essere ritenuto necessario, chiediamo un presidio di polizia locale sino allo svolgimento dell’ultimo servizio di trasporto pubblico, quando spesso sono presenti donne, anziani e minorenni». (na.co.)



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