La Nuova Sardegna

Sassari

Nessun furto, assolta assistente domiciliare

Nessun furto, assolta assistente domiciliare

Era accusata di avere sottratto denaro a una anziana che assisteva: «Per me è la fine di un incubo»

08 dicembre 2019
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PORTO TORRES. Ha sopportato a fatica per sette anni l’accusa di aver sottratto denari a una paziente che allora aveva 85 anni – secondo l’esposto presentato dagli avvocati dei familiari dell’anziana – e il mese scorso il Tribunale di Sassari l’ha assolta “perchè il fatto non sussiste”.

Protagonista della vicenda una assistente domiciliare, Graziella Spiri. La signora era accusata anche di circonvenzione di incapace (reato estinto per prescrizione) nei due anni che aveva lavorato alle dipendenze della 85enne.

«Quando nel 2012 ho ricevuto quella denuncia ho smesso di vivere e stavo pensando anche di farla finita – ricorda Graziella Spiri – perché non riuscivo a reggere quelle accuse infondate che ledevano la mia dignità personale e quella della miei familiari».

L’assistente domiciliare ha lavorato ininterrottamente per due anni alle dipendenze della signora anziana: prima a casa della stessa e poi, dopo la morte del marito della donna il trasferimento nell’abitazione della figlia.

«Le tenevo compagnia per due ore durante la sera – aggiunge – e mi occupavo saltuariamente di andare in farmacia per ritirare i medicinali. Non ho comunque mai gestito i suoi denari, perché qualsiasi operazione economica era gestita dai familiari più stretti». I carabinieri avevano notificato la denuncia alla signora Spiri nei primi mesi del 2012 – un anno e mezzo dopo che aveva finito di assistere la donna anziana – e la brutta sorpresa ha cambiato improvvisamente la sua vita, la professione di assistente domiciliare e la famiglia. «Durante la lettura dell’atto non riuscivo a credere alle parole di accusa che mi erano state rivolte dopo circa due anni e spinta dai miei familiari ho deciso di affidare la mia difesa all’avvocato Agostinangelo Marras: quando di recente ho ricevuto la sentenza di assoluzione (decretata dal giudice Mauro Pusceddu, ndc), ho gioito assieme alla mia famiglia e alle persone vicine, che sono sempre state sicure che io non potevo aver commesso una cosa del genere». (g.m.)

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