PROGETTO TURRITANO
«Basta divisioni, uniti con le idee per il rilancio della nostra città»
PORTO TORRES. «Abbiamo il dovere di comprendere i cambiamenti sociali del nostro tempo ammettendo che fanno parte della quotidianità e dobbiamo tenerne conto anche se si ragiona in ottica di...
13 dicembre 2019
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PORTO TORRES. «Abbiamo il dovere di comprendere i cambiamenti sociali del nostro tempo ammettendo che fanno parte della quotidianità e dobbiamo tenerne conto anche se si ragiona in ottica di costruzione di un progetto ad hoc per le prossime comunali». Un messaggio che Alessandro Carta e Massimo Mulas – rispettivamente consigliere comunale e dirigente ed ex consigliere regionale del movimento Progetto Turritano – mettono in campo in prospettiva delle elezioni amministrative del 2020.
«Auguriamo che movimenti più o meno “ittici” possano spontaneamente nascere anche dalle nostre parti - aggiungono - perché di questa energia Porto Torres ha bisogno: non di divisioni sul colore di maglia indossato, ma di distinzioni rispetto alle differenze di visione sul nostro futuro. Speriamo vivamente che si organizzino e scendano in campo per sfidarci cavallerescamente sul terreno dei progetti realizzabili, dei bisogni della nostra comunità, delle nostre opportunità».
Per Carta e Mulas il nemico comune è rappresentato dal futuro incerto che aleggia sulla città. «Dobbiamo unire non i simboli e i presunti voti, ma le idee per raggiungere obiettivi anche stando su piani differenti, così da ampliare la proposta. Ricerchiamo luoghi dove confrontarci e magari stanare le tante troppe promesse che già aleggiano come gabbiani affamati, sulla testa di chi abboccherà». (g.m.)
«Auguriamo che movimenti più o meno “ittici” possano spontaneamente nascere anche dalle nostre parti - aggiungono - perché di questa energia Porto Torres ha bisogno: non di divisioni sul colore di maglia indossato, ma di distinzioni rispetto alle differenze di visione sul nostro futuro. Speriamo vivamente che si organizzino e scendano in campo per sfidarci cavallerescamente sul terreno dei progetti realizzabili, dei bisogni della nostra comunità, delle nostre opportunità».
Per Carta e Mulas il nemico comune è rappresentato dal futuro incerto che aleggia sulla città. «Dobbiamo unire non i simboli e i presunti voti, ma le idee per raggiungere obiettivi anche stando su piani differenti, così da ampliare la proposta. Ricerchiamo luoghi dove confrontarci e magari stanare le tante troppe promesse che già aleggiano come gabbiani affamati, sulla testa di chi abboccherà». (g.m.)