In via Saffi arriva l’ufficiale giudiziario
Via libera del tribunale ai lavori nell’abitazione bruciata lo scorso settembre
14 dicembre 2019
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SASSARI. Un mese dopo il disperato grido d’allarme qualcosa si è mosso. È finalmente arrivato l’ufficiale giudiziario ieri mattina nell’abitazione di via Saffi che dopo un incendio scoppiato a settembre stava danneggiando quella sottostante in cui vive una famiglia con un figlio di 13 anni.
A metà novembre la richiesta d’intervento urgente: «Qualcuno si muova prima che la casa crolli». Solo ieri prima di pranzo il via libera ai lavori.
Ora dopo l’ok del tribunale potranno essere eseguite le opere di messa in sicurezza, ma per spostare il carico di rifiuti di ogni genere – accumulato dentro l’abitazione dal proprietario – serviranno almeno 12mila euro che qualcuno dovrà sborsare. «Non saremo certo noi – commenta amaramente Francesca Sau, insegnante dell’istituto Alberghiero – il Comune o le figlie del proprietario della casa bruciata dovranno farsi carico di questa situazione che sta condizionando ormai da mesi la nostra vita. Abbiamo chiesto l’intervento del Comune e della Asl ma continuano a ignorarci».
L’incubo per la famiglia sassarese – costretta a vivere in una casa in cui cucina e camera da letto sono state dichiarate inagibili per l’acqua che cola dal soffitto – era iniziato il 25 settembre scorso, quando era scoppiato un incendio all’ultimo piano della palazzina, in un appartamento in cui il proprietario accumulava da anni ogni tipo di rifiuto. (l.f.)
A metà novembre la richiesta d’intervento urgente: «Qualcuno si muova prima che la casa crolli». Solo ieri prima di pranzo il via libera ai lavori.
Ora dopo l’ok del tribunale potranno essere eseguite le opere di messa in sicurezza, ma per spostare il carico di rifiuti di ogni genere – accumulato dentro l’abitazione dal proprietario – serviranno almeno 12mila euro che qualcuno dovrà sborsare. «Non saremo certo noi – commenta amaramente Francesca Sau, insegnante dell’istituto Alberghiero – il Comune o le figlie del proprietario della casa bruciata dovranno farsi carico di questa situazione che sta condizionando ormai da mesi la nostra vita. Abbiamo chiesto l’intervento del Comune e della Asl ma continuano a ignorarci».
L’incubo per la famiglia sassarese – costretta a vivere in una casa in cui cucina e camera da letto sono state dichiarate inagibili per l’acqua che cola dal soffitto – era iniziato il 25 settembre scorso, quando era scoppiato un incendio all’ultimo piano della palazzina, in un appartamento in cui il proprietario accumulava da anni ogni tipo di rifiuto. (l.f.)