La Nuova Sardegna

Sassari

La strada Bosa-Pozzomaggiore si farà

La strada Bosa-Pozzomaggiore si farà

Fois (Provincia) incontra i sindaci di Meilogu e Bosano: tre le possibili soluzioni

17 dicembre 2019
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SASSARI. La “Bosa - Pozzomaggiore - Statale 131” è una strada attesa e rivendicata dalle comunità del Mejlogu e da quella di Bosa da oltre 20 anni. Comunità che hanno trovato nella Provincia di Sassari un alleato che ne riconosce il valore strategico e si impegna perché quest’opera possa finalmente diventare realtà. Questo il succo di un incontro, tenutosi nei giorni scorsi al palazzo della Provincia tra l’amministratore straordinario Pietro Fois, i primi cittadini del Mejlogu e di Bosa e dei consiglieri regionali del territorio.

Fois ha deciso di accogliere le richieste dei sindaci del Mejlogu e del Bosano e ha sollecitato gli uffici della provincia per definire speditamente la predisposizione dello studio di fattibilità, al fine di poter ridisegnare la viabilità di collegamento tra Bosa/131 e il Mejlogu, e dare avvio così al percorso che porterà alla concreta realizzazione di questa strada. Un intervento che in uno stesso progetto, racchiude una doppia valenza strategica della viabilità provinciale: il raccordo di Bosa alla statale 131 che attraverso un collegamento veloce con Pozzomaggiore, svincolo di immissione sulla 131, consentirebbe di collegare la costa occidentale con Sassari e Porto Torres, e contestualmente verrebbe garantito il collegamento dei comuni dei Mejlogu e di tutto il Nord Est della Provincia alla costa occidentale dell’Isola.

Lo studio di fattibilità, in questa fase, ha individuato tre scenari su cui intervenire. La prima soluzione, lunga 37 km circa, consiste nel miglioramento attraverso interventi di manutenzione straordinaria e parziale rettifica del tracciato esistente (ora lungo 45 km) con l’ampliamento dell’intero percorso da 7 metri di carreggiata a 9 metri. Per la realizzazione di questa soluzione vanno inserite in questa ipotesi la realizzazione di opere d’arte maggiori (viadotti, muri di sostegno) lungo i tratti più difficili per una lunghezza di circa 4 km. Una seconda soluzione prevede un percorso, lungo 40 km, che abbandona il vecchio tracciato spostandosi più a nord dove l’orografia appare meno problematica della percorso attuale, sebbene interessata da un’area Sic. La terza soluzione, con un percorso di 35,3 km, passa più a sud del tracciato esistente ma presenta criticità maggiori dal punto di vista orografico, e quindi di costi e di tempi di esecuzione. La conclusione di questo studio e l’individuazione della soluzione ottimale in termini tecnici ed economici, tra le proposte presentate, sarà il primo passo per poter sottoporre la fattibilità dell’opera all’attenzione della Regione e avviare le procedure per poter reperire le risorse necessarie per la sua progettazione e realizzazione.



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