La Nuova Sardegna

Sassari

Commercio abusivo denunciati due campani

di Barbara Mastino
Commercio abusivo denunciati due campani

Fermati dagli agenti del commissariato con motoseghe di provenienza sospetta I materiali sequestrati erano identici a quelli originali, proseguono le indagini

21 dicembre 2019
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OZIERI. Truffa sventata nel Logudoro grazie a una brillante operazione del commissariato di polizia che nei giorni scorsi ha denunciato all’autorità giudiziaria due persone trovate in possesso di sei motoseghe di dubbia provenienza. La “prassi” in questi casi è quella di acquistare delle merci a basso costo, del tutto identiche a quelle di buona marca, e smerciarle a prezzi molto più alti del loro valore effettivo facendole passare per macchinari “di marca”, appunto. Ed è stato proprio il caso delle merci sequestrate a Ozieri dalla polizia a due campani che, a precisa richiesta di chiarimenti, hanno esibito una bolla di accompagnamento palesemente falsa. Le motoseghe erano del tutto identiche a quelle di marca e a detta dei due fermati dalla polizia erano state acquistate in Campania, ma l’assenza di una bolla di accompagnamento valida ha fatto nascere il sospetto che si trattasse di merce contraffatta. Un indizio molto chiaro, per gli investigatori, del fatto che i due fossero dei truffatori.

Anomalie che hanno fatto scattare la denuncia anche perché i due protagonisti erano già noti alle forze dell’ordine per reati specifici (ovvero dello stesso genere), e quindi sono stai segnalati per quello che comunque è un illecito amministrativo.

L’operazione compiuta a Ozieri è simbolica di una lotta alla truffa che la Polizia di Stato, ben a conoscenza di questo genere di reati e delle loro modalità, conduce da tempo.

«Questo tipo di organizzazioni – precisa il dirigente del commissariato di Ozieri, Mario Deidda – utilizza una miriade di personaggi dediti al commercio abusivo che capillarmente e periodicamente arrivano su tutto il territorio nazionale smerciando prodotti frutto e provento di attività illecite».

Si passa in particolare dall’abbigliamento alle calzature, ma ultimamente si è arrivati anche alle apparecchiature meccaniche. Merci che i gruppi organizzati criminali di ricettatori sovente vendono a ignari acquirenti che non sono a conoscenza di certi ingranaggi e che spesso quindi, pensando di risparmiare qualche euro, cadono invece nelle maglie di truffatori seriali.

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