La Nuova Sardegna

Sassari

«Pronti a far ripartire il Policlinico»

di Luigi Soriga
«Pronti a far ripartire il Policlinico»

Ieri l’assemblea alla Cgil con i dipendenti e il team che ha risolto la vertenza: sindacati, Confindustria, curatore e Peru

24 dicembre 2019
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SASSARI. Il risultato ormai è in cassaforte, il Policlinico ha riottenuto l’accreditamento dalla Regione, dopo tre mesi di lavori è nuovamente a norme, e quindi pronto a ripartire con tutte le attività (tranne punto nascita) il 15 gennaio. I 110 dipendenti verranno riassunti ai primi del mese, nessuno resterà a casa, e la struttura avrà i suoi 88 posti letto garantiti dalla convenzione ai quali si aggiungono gli altri 15 di Cardiariabilitazione per i quali sono stanziati altri 2 milioni di euro. Insomma, dalle premesse fallimentari si è arrivati a un insperato rilancio della struttura sanitaria privata. È il momento di presentare la squadra che ha portato al risultato, e questo è avvenuto ieri pomeriggio nella sede della Cgil di via Budapest. A fare gli onori di casa Paolo Dettori della Fp Cgil e Massimiliano Muretti, e accanto a loro seduti al tavolo Antonio Monni della Cisl Fp, e Augusto Ogana della Uil. Poi gli altri protagonisti della vertenza: il consigliere regionale Antonello Peru, che ha seguito personalmente passo dopo passo l’iter, e impresso un’accelerata sia nella commissione ambiente e nell’agenda politica. Poi Fiammetta Sanna di Confindustria, che ha contribuito a supportare tutte le soluzioni messe in campo in questi mesi a favore dei lavoratori. E ancora il curatore fallimentare Alberto Ceresa, che ha tenuto le redini della struttura in questa fase di interregno e ha fatto da filtro con il giudice del tribunale Savona. «Senza questa squadra – dicono i sindacati – senza i nostri incontri carbonari, segreti e pubblici, senza il pressing con le istituzioni che ognuno di noi ha fatto, senza il contributo di tutti gli attori, oggi non saremo qui a illustrare il risultato». Dice Antonello Peru: «Questo del Policlinico si può considerare un laboratorio sperimentale, dove una task force ha messo da parte le proprie convinzioni politiche, si è spogliato di ogni ruolo, per lavorare a un solo obiettivo. E il sistema si è rivelato fenomenale. È strano dirlo, ma io ho lavorato meglio con i sindacati che con i miei colleghi politici. Questo esperimento ora andrebbe ripetuto per la sfida della città metropolitana. Se si opera nello stesso modo remando insieme, si ottiene il risultato.

Prima del lieto fine del 15 gennaio, però, ci sono alcuni passaggi da limare. «Nei prossimi giorni contiamo di incontrare Petruzzi – spiegano i sindacati – per vedere insieme la piattaforma riorganizzativa di assegnazione del personale nei vari reparti. Chiederemo una bozza del contratto perché l’assunzione dovrà avvenire secondo queste condizioni. Cambierà la qualifica, cambierà il livello, cambieranno anche le ore di impiego, però restano una serie di punti fermi: l’assunzione deve essere a tempo indeterminato. Il rispetto del livello precedentemente maturato, il riconoscimento dell’anzianità e infine l’articolo 18 dello statuto dei lavoratori. Tutti i 111 lavoratori in forza al Policlinico il 31 dicembre verranno licenziati. L’elenco dovrà essere comunicato all’ufficio collocamento il prima possibile. Da quel momento i dipendenti dovranno andare al patronato di riferimento e fare la Naspi (indennità mensile di disoccupazione) e la Did, cioè la dichiarazione di disponibilità. Ovvero il documento attraverso il quale la Labor farà le riassunzioni accedendo agli sgravi fiscali previsti dalla normativa». I tempi sono strettissimi. Inoltre, spieganono ancora i sindacati, «c’è il diritto di precedenza per il personale che ha svolto servizio a vario titolo a tempo determinato presso il Policlinico. Insomma, a parità di colloquio, verrà data una priorità a chi aveva già lavorato nella struttura». Infine i contratti dei medici a contratto, come gli ortopedici o i ginecologi: agli specialisti Petruzzi ha richiesto il vincolo di esclusività. Non potranno svolgere attività extra muraria. Se vuoi svolgere libera professione, il Policlinico la garantisce, ma solo all’interno della struttura.

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