La Nuova Sardegna

Sassari

La pediatra: «Giave non fa da sè, il servizio viene garantito»

La pediatra: «Giave non fa da sè, il servizio viene garantito»

GIAVE. Questa cosa del “Giave fa da sè” per il servizio padiatrico non la trova giusta e, anzi, ritiene che non corrisponda proprio alla realtà. Per questo la pediatra Maria Laura Ruiu ha riaspedito...

30 dicembre 2019
2 MINUTI DI LETTURA





GIAVE. Questa cosa del “Giave fa da sè” per il servizio padiatrico non la trova giusta e, anzi, ritiene che non corrisponda proprio alla realtà. Per questo la pediatra Maria Laura Ruiu ha riaspedito le accuse al mittente e ha contestato quanto affermato dalla sindaca di Giave Maria Antonietta Uras.

Ieri la dottoressa Ruiu, pediatra di libera scelta per l'ambito territoriale comprendente i comuni di Bonorva, Pozzomaggiore, Cossoine, Mara, Padria, Semestene e Giave, ha voluto fare presente «che l'assistenza sanitaria è garantita da lei tutti i giorni negli ambulatori di Bonorva e Pozzomaggiore, a giorni alterni, per ore settimanali 12 e mezzo».

La pediatra ha voluto sottolineare «che il numero delle ore viene adeguato al numero degli assistiti. E nello specifico - da 251 a 500 pazienti -sono richieste 10 ore settimanali, così come si evince dall'articolo 35 dell'Accordo collettivo Nazionale per la pediatria di libera scelta».

La conclusione del medico, pertanto, è che «ciò che viene erogato è assolutamente adeguato. Ogni ambulatorio garantisce assistenza a tutti i pazienti dei sette comuni predetti, con obbligo di apertura soltanto nei due centri più popolati: Bonorva e Pozzomaggiore».

La pediatra Maria Laura Ruiu poi fa riferimento espressamente alla sindaca di Giave e contesta apertamente la versione di Maria Antonietta Uras che insoddisfatta del servizio di pediatria aveva anche stipulato una convenzione con uno specialista: «Evidentemente - se fa determinate affermazioni - non conosce la realtà del suo territorio e sostenendo una simile tesi ha finito con il gettare discredito gratuitamente e pubblicamente su di me e sul mio operato di medico. É chiaro che da lei mi aspetto pubbliche scuse».

Incarichi vacanti

Sanità nel baratro: nell’isola mancano 544 medici di famiglia

di Claudio Zoccheddu
Le nostre iniziative