La Nuova Sardegna

Sassari

Osilo, primi passi del Puc tra storia e innovazione

di Mario Bonu
Osilo, primi passi del Puc tra storia e innovazione

Approvati gli indirizzi per la formazione del piano, atteso da cinquant’anni Il sindaco Ligios: abbiamo potenzialità enormi e l’occasione per rinascere

04 gennaio 2020
3 MINUTI DI LETTURA





OSILO. Le ambizioni sono grandi, e il consiglio comunale, nell’approvare all’unanimità gli “Indirizzi per la formazione del Piano urbanistico comunale”, ha mostrato di condividerle tutte.

Il rilancio socio-economico di Osilo attraverso uno strumento urbanistico moderno, dinamico, che tuteli e valorizzi l’esistente, e che allo stesso tempo offra prospettive di sviluppo residenziale e delle attività economiche. Fondando la pianificazione territoriale sulle tre componenti essenziali previste dal Ppr : quella economica, quella storico-culturale e quella ambientale. «Perché abbiamo potenzialità enormi – ha detto il sindaco Giovanni Ligios – e attraverso di esse possiamo davvero rilanciare il paese».

Partendo però da alcuni dati di fatto su cui si sono soffermati lo stesso sindaco e i due tecnici che hanno presentato le linee di indirizzo, il responsabile dell’Area tecnica del Comune di Osilo, Pier Giovanni Melis, e il coordinatore del Puc Mario Salvatore Cappai. Il primo è quello relativo allo strumento urbanistico vigente, il Programma di fabbricazione che risale al 1971. Un’era archeologica fa, verrebbe da dire, che ha condizionato fortemente lo sviluppo urbanistico del paese, anche in considerazione del fatto, ha precisato l’ing. Cappai, «che gli strumenti urbanistici andrebbero aggiornati almeno ogni dieci anni».

Ma un altro elemento – in apparente contraddizione col primo – è emerso in sede di discussione del Puc, il fatto che Osilo sia completamente circondato di zone “C”, di espansione residenziale, per cui «è una barzelletta – ha detto il sindaco – che a Osilo non si possa costruire a causa del vincolo paesaggistico. A Osilo non si costruisce perché i privati, pur potendolo fare, non hanno mai presentato i piani di lottizzazione». E questo comporterà, ha precisato Cappai, anche qualche problema nel confronto con la Regione, perché bisognerà spiegare e motivare in maniera adeguata la richiesta di nuove eventuali volumetrie, per un paese che in 60 anni ha perso più della metà della sua popolazione, e che nel frattempo ha avuto una significativa quantità di zone “C” mai sfruttate. Si tratterà di far leva, è stato detto, sulla vicinanza col comune capoluogo e col porto di Porto Torres, sulle specificità delle produzioni agro-pastorali, sulle enormi attrattive storico-culturali, architettoniche, ambientali di Osilo. Ed ancora, sulla sua collocazione nell’”Ambito 14” del Ppr, che include tutto il territorio ricompreso nel Golfo dell’Asinara, insieme al retroterra dell’Anglona e del Coros, e che in qualche modo fa di Osilo un comune “costiero”.

Il centro sul Tuffudesu, dunque, come cerniera fra il mare e l’interno. «Per sfruttare appieno quelle potenzialità – ha detto il sindaco – dobbiamo partire dalla convinzione che il futuro è la tutela dell’ambiente. E Osilo – ha aggiunto Giovanni Ligios – pur con tutti i problemi che il vincolo ha creato, ha il vantaggio di essere un territorio tutelato, per cui si è conservato integro, e pronto a rilanciare sulle zone di tutela, anche con la creazione di “Zps” (Zone di protezione speciale) e “Sic” (Siti di interesse comunitario)». Ora il Puc inizia il suo lungo iter «ci vorrà un anno e mezzo/due per arrivare all’approvazione definitiva - ha detto il sindaco», e «si avrà finalmente l’occasione – come ha detto Franco Urgeghe, capogruppo della minoranza – di parlare del futuro del paese». Anche perché l’intento dell’amministrazione comunale è quello di aprire un ampio confronto che coinvolga la popolazione, i professionisti, e tutti i potenziali interessati.

In Primo Piano
Trasporti

Numeri in crescita nel 2023 per gli aeroporti di Olbia e Cagliari, in calo Alghero

Le nostre iniziative