La Nuova Sardegna

Sassari

Screening negato, Nonsologioga diffida l’Ats

Screening negato, Nonsologioga diffida l’Ats

L’associazione di volontari sedinese all’attacco: tumore al colon letale per ritardi inaccettabili

09 gennaio 2020
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SEDINI. L’associazione “Nonsologioga” che da diversi anni opera con i suoi volontari, in paese e non solo, sul campo della prevenzione dei tumori e della sensibilizzazione per la diffusione dello screening per il tumore al colon, ha deciso di rompere gli indugi ed ha presentato nei giorni scorsi una formale diffida, attraverso un legale, al Ministero della Salute, al direttore regionale alla Sanità, al presidente del Consiglio Regionale, al presidente della Commissione permanente Sanità della Regione, al direttore generale, al direttore sanitario e al direttore amministrativo dell’Ats-Assl di Sassari.

L’invito è a porre in essere tutti i necessari atti al fine di ripristinare un efficiente ed adeguato funzionamento dei servizi organizzativi dello screening del tumore al colon utilizzando, in particolare, le modalità previste dalle linee guida del Ministero della Salute, nonché l’attivazione immediata di un servizio che consenta di effettuare, in tempi ragionevoli e adeguati alla gravità della prognosi, l’esame della colonscopia a tutti i soggetti per i quali detto esame si renda necessario a causa della positività al test.

Nel dettagliato atto di diffida l’associazione sedinese elenca le linee guida del Ministero e i programmi di screening oncologico organizzato inclusi nei livelli essenziali di assistenza e quindi garantiti gratuitamente dal servizio sanitario nazionale fra i quali rientra lo screening del carcinoma colon rettale, rivolto alla popolazione maschile e femminile di età compresa tra i 50 e i 69 anni, mediante la ricerca del sangue occulto nelle feci quale test di primo livello, da effettuare ogni 2 anni. L’associazione precisa che le attività previste da ciascuna Asl venivano sostenute con importanti dotazioni finanziarie stanziate a partire dell’anno 2006 e destinate a favorire gli investimenti iniziali e quindi a strutturare i programmi nella fase di start up e consolidamento. «Purtroppo però - si legge nella diffida - in particolar modo la Asl di Sassari, risultava l’unica a non garantire alla data della medesima delibera, l’accesso al percorso di screening organizzato del tumore al colon retto, alla popolazione di riferimento, in quanto, pur avendo avviato il percorso non dimostrava di averlo completato. La mancata attivazione dello screening ha fatto sì che le percentuali di adesione siano risultate molto basse, circa il 30%, contrariamente a quelle effettuate dai volontari di Sedini che hanno raggiunto l’85%. E questo con sicuri effetti nefasti per buona parte dei soggetti non coinvolti. Si consideri infatti che dal momento della erogazione dei finanziamenti sino al 2015 a causa della malattia sono deceduti circa 8.000 soggetti che avrebbero potuto essere salvati con l’attivazione del servizio di prevenzione». L’associazione è inoltre pronta ad adire all’autorità giudiziaria competente.

Mauro Tedde



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