La Nuova Sardegna

Sassari

L’ex ostello torna libero il Comune farà un bando

di Gavino Masia
L’ex ostello torna libero il Comune farà un bando

La famiglia rom che l’aveva occupato cinque anni fa ha ottenuto una casa L’idea è quella di favorire iniziative nel settore del sociale e del turismo

14 gennaio 2020
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PORTO TORRES. La famiglia rom che occupava abusivamente da cinque anni l’ex ostello della gioventù di Balai ha firmato lo scorso 8 gennaio l’atto notarile di acquisto di una piccola abitazione in un paese del Sassarese. La soluzione prospetta dall’amministrazione comunale è stata ottenuta grazie al finanziamento regionale, dopo la presentazione da parte del Comune di uno specifico progetto sui voucher abitativi. Tra pochi giorni dunque la struttura a pochi metri dalla spiaggia di Balai e dal parco Chico Mendes potrà essere liberata, dopo che l’assessorato alle Politiche sociali aveva previsto una soluzione prima nei mesi estivi e successivamente in quelli autunnali del 2019. Ossia quando il consiglio comunale aveva approvato all’unanimità l’acquisizione dell’edificio e di tutte le pertinenze a patrimonio della municipalità turritana alla cifra simbolica di 1 euro dalla Regione.

Gli stessi uffici regionali avevano poi acconsentito alla richiesta di acquisire l’ex ostello della gioventù di via Balai senza vincolo di destinazione. Una modifica dello status giuridico del bene pubblico, dunque, che in precedenza era autorizzato solo all’uso per finalità pubbliche di carattere sociale prima di essere abbandonato alla solitudine e all’incuria. La struttura dovrebbe fare parte del patrimonio immobiliare che il Comune considera come obiettivo strategico per lo sviluppo turistico. Considerata la vicinanza da alcuni poli attrattivi in tutte le stagioni dell’anno e la possibilità di mettere a reddito un edificio che allo stato attuale comprende sette stanze da letto, servizi igienici e un ripostiglio. Oltre un’area esterna di 430 metri quadri, da adibire a giardino, e un piccolo box ripostiglio di 20 metri quadri.

«L’intenzione è quella di fare un bando per la concessione della struttura – dice il vicesindaco Marcello Zirulia – e sulla futura destinazione stiamo ancora decidendo qual’è la soluzione migliore per valorizzare l’ostello: entro l’anno in corso si riuscirà comunque a mettere a bando l’edificio».

Una delle più indicate potrebbe essere una manifestazione di interesse che coinvolga soprattutto i giovani disoccupati, che potrebbero avere idee interessanti sia dal punto di vista sociale sia sotto l’aspetto turistico. Per una famiglia che libererà la struttura, ci sono invece altre tre famiglie del campo nomadi di Ponte Pizzinnu che non vogliono ancora lasciare l’area. Nessuna soluzione nonostante l’interlocuzione costante tra l’assessorato alle Politiche sociali, i nuclei di etnia rom e i privati. Infine, la famiglia rom che ha occupato abusivamente un appartamento della palazzina di via Manno, di proprietà della Regione, incontrerà oggi la struttura comunale.

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