La Nuova Sardegna

Sassari

Nieddu: «La riforma si fa insieme»

di Barbara Mastino

L’assessore regionale alla Sanità: «Un’anomalia che i Comuni abbiano dovuto ricorrere al Tar»

17 gennaio 2020
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OZIERI. Se di «occasione persa per smantellare la riforma sanitaria» parla il sindaco Marco Murgia, di «anomalia» del ricorrere al Tar per far valere le proprie ragioni parla invece l’assessore regionale alla Sanità Mario Nieddu, entrambi a commento della sentenza del tribunale amministrativo regionale che nei giorni scorsi ha respinto i due ricorsi del Comune di Ozieri e dell’Unione dei Comuni del Logudoro contro la riforma regionale della rete chirurgica e la rimodulazione dei posti letto. Due norme che potrebbero comportare la chiusura nel Segni di Ozieri della chirurgia di urgenza e oncologica e il taglio di 70 posti letto.

Già prima della sentenza il sindaco di Ozieri aveva espresso un certo disorientamento nel vedere la giunta Solinas difendere strenuamente in sede di Tar le due delibere, espressione di una riforma sanitaria che invece aveva promesso di smantellare, e si chiedeva quali fossero effettivamente le intenzioni della giunta in carica. Nelle dichiarazioni rilasciate ieri, dopo la sentenza, Nieddu sottolinea che nel suo pronunciamento «il Tribunale ha precisato quali sono le prerogative della Regione in materia sanitaria», prerogative che la Regione, qualsiasi sia la giunta in carica, deve difendere». Questo mentre nel frattempo il sindaco di Pattada Angelo Sini, che ai tempi della presentazione dei ricorsi presiedeva l’Unione dei Comuni del Logudoro, ribadendo il concetto afferma che «non difendere il taglio dei posti letto sarebbe stato un segnale della volontà di salvaguardare i piccoli ospedali, mentre sembra che l’attuale giunta stia pensando solo a favorire la sanità pubblica. La presentazione del ricorso non voleva essere risolutiva, ma è stato un modo per dare un segnale. Ora emerge è che il quadro politico è immutato».

Le posizioni dei due sindaci vengono smentite dalla dichiarazioni rilasciate ieri dall’assessore Nieddu, che rimarcando il concetto di prerogative afferma che «avere la potestà di prendere le decisioni significa anche essere responsabili nei confronti dei cittadini». La riforma della rete ospedaliera «non sarà calata dall’alto e non potrà prescindere dal dialogo col territorio». Non verrà quindi da una sentenza del Tar, dice l’assessore, che annuncia che essa «avrà la sua base nel confronto che partirà con gli Stati generali della salute e completerà la riorganizzazione del nostro sistema sanitario».

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