La Nuova Sardegna

Sassari

«Salviamo la Basilica» Psd’Az chiama la Regione

di Gavino Masia
«Salviamo la Basilica» Psd’Az chiama la Regione

Spanu: «Servono finanziamenti urgenti a sostegno degli interventi di recupero» L’iniziativa dopo il grido d’allarme del parroco. Sinergia con la curia per i progetti

21 gennaio 2020
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PORTO TORRES. Il degrado strutturale in cui versa da qualche anno la basilica di San Gavino è ora sotto la lente d’ingrandimento della Regione. La sezione “S.Mossa” del Partito sardo d’Azione – attraverso la proposta è del consigliere nazionale dei Quattro Mori, Bastianino Spanu – ha infatti chiesto l’intervento del governatore Christian Solinas per cercare di trovare tra le pieghe del prossimo bilancio 2020 un finanziamento importante per riqualificare la chiesa romanica più antica dell’Isola. Il parroco di San Gavino don Mario Tanca aveva presentato nei mesi scorsi numerose richieste di interventi, con lettere protocollate alle istituzioni e successive dichiarazioni sulla necessità di intervenire con urgenza per salvaguardare il compendio monumentale di Monte Agellu. Mai nessuna risposta.

La situazione è molto grave. Dai pluviali sopra le porte di ingresso riservate ai sacerdoti filtra acqua all’interno e scende nell’architrave fino a danneggiare completamente il portone dove entrano i turisti. Criticità anche nel prato davanti alle cumbessias, con le pietre che cadono all’esterno e nel selciato, nelle lampade sul pavimento di ingresso alla chiesa, tutte spente e nelle mura esterne dove continuano senza tregua i problemi di erosione, alveolizzazione e attacchi biologici.

«Il monumento più grande della Sardegna e unico per la sua conformazione architettonica – dice Spanu – necessita con urgenza di un massiccio intervento di manutenzione straordinaria: la Basilica cade a pezzi giorno dopo giorno, perchè ci piove dentro e i muri si sbriciolano, e talvolta don Tanca è perfino costretto a far traslocare i fedeli durante la messa». Per il dirigente del Psdz’Az non c’è più tempo da perdere, dunque, considerando proprio la gravità della situazione in cui versa il grande monumento simbolo della città.

«La dirigenza sardista ha accolto il grido d’allarme e preoccupazione del parroco – aggiunge Spanu – e la Curia sta mettendo in atto le giuste sinergie con i professionisti per elaborare un progetto di massima da presentare alla Regione per accedere ai finanziamenti necessari per salvare la Basilica: per questo motivo ho chiesto al presidente Christian Solinas di attivarsi con la massima urgenza per la tutela e salvaguardia della chiesa romanica, trovando il prima possibile gli strumenti utili per evitare di compromettere definitivamente l’integrità della stessa».

La Basilica più antica della Sardegna è un monumento di eccezionale importanza culturale ed è visitato durante l’anno da migliaia di turisti che sbarcano dalle navi da crociera e dagli aerei. Costruito dal 1030 al 1080 da maestranze pisane chiamate da Comita, Re e Giudice del Regno di Torres e Arborea, che secondo una leggenda portò i corpi dei Santi in Monte Agellu per adempiere a una promessa per ottenere la guarigione dalla lebbra.

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