La Nuova Sardegna

Sassari

Il treno della Memoria non farà tappa a Sassari

Il treno della Memoria non farà tappa a Sassari

Un “fraintendimento” tra Arci e Comune fa saltare la partecipazione al viaggio ad Auschwitz 

22 gennaio 2020
3 MINUTI DI LETTURA





SASSARI. Il treno della memoria non farà tappa a Sassari. Inghiottito da un clamoroso “fraintendimento” tra Arci, che in collaborazione dell’associazione Deiana il progetto organizza nell’Isola da 8 anni, e Comune, che per la prima volta dall’avvio dell’iniziativa non manderà i suoi ragazzi insieme agli altri 125 che, in arrivo da 35 centri dell’Isola, partiranno dal 4 al 10 febbraio a Cracovia, con visite guidate al ghetto, alla fabbrica di Schindler, al lager di Auschwitz con oltre 2000 under 25 da tutta Italia che avranno modo di conoscersi, contaminarsi, crescere insieme.

“Promemoria_Auschwitz” è il nome del progetto, totalmente finanziato dagli enti locali che si impegnano a finanziare e bandire, tra la fine di dicembre e i primi di gennaio di ogni anno, “borse” da 700 euro per ogni partecipante. Progetto a cui Sassari ha partecipato, fin dal suo arrivo nell’Isola nel 2012, prima con dieci “borse”, per arrivare, complici le difficoltà di bilancio, alle 4 degli ultimi anni.

Quattro borse che sarebbero dovute essere riconfermate anche per il 2020, con il segretario regionale dell’Arci Franco Uda che ai primi di dicembre ha preso contatti con Palazzo Ducale, chiedendo la consueta disponibilità. E qui inizia il “fraintendimento”. Uda infatti incontra un paio di volte l’assessore competente, che gli conferma, anche via messaggio, l’interesse del Comune a partecipare, ponendo però un problema “tecnico-contabile”. I 2800 euro necessari per le quattro borse non potranno infatti essere messi nel bilancio dell’anno in corso, dentro cui non c’è più “spazio”, ma l’impegno di spesa sarà preso nel prossimo documento contabile. L’Arci prende nota, sottolinea come, per avviare la procedura, serva una delibera che individui le poste e finanzi il successivo bando. Il problema c’è ma non sembra insormontabile. E i due rimangono d’intesa che ci sarebbero state ulteriori interlocuzioni. Poi più nulla. Con il Comune che mette gli uffici al lavoro (e decide anche quante risorse stanziare) in attesa di un cenno dell’Arci, l’Arci che aspetta il via libera del Comune. E nessuno dei due che però cerca l’altro.

Un gioco a rimpiattino che si conclude malamente quando l’Arci «prende atto che i fondi non sono stati individuati e le borse non bandite», e depenna Sassari dai partecipanti del viaggio in cui, dal Sassarese, partiranno in 35 da Sennori e dall’unione dei Comuni del Meilogu. Un fulmine a ciel sereno per Palazzo Ducale, che scopre la faccenda leggendo un attacco simultaneo dell’ex sindaco Nicola Sanna su facebook e di Carla Fundoni, con il gruppo consiliare Pd, che presenta un’interpellanza. «Dispiace – rincara Franco Uda – che la mia città non partecipi a una iniziativa che l’ha vista presente dall’inizio. E neghi un’esperienza di cittadinanza attiva importante». Difficile individuare la “quota” di colpa di chi questa esperienza ha fatto deragliare. Una cosa è certa: nel 2020 il treno della memoria non farà tappa a Sassari. E nel cuore dei suoi giovani. (g.bua)

In Primo Piano
Dossier

Pedopornografia: 5 arresti e 51 denunce nel 2023, in aumento le estorsioni sessuali

Video

Sassari, presentato a Tottubella il Distretto rurale del Sassarese e del Golfo dell'Asinara con l'assessore Gianfranco Satta

Le nostre iniziative