La Nuova Sardegna

Sassari

Strada a quattro corsie il territorio alza la voce

di Gianni Bazzoni
Strada a quattro corsie il territorio alza la voce

Domani al teatro civico catalano la riunione con Regione, parlamentari e sindaci Fronte unitario contro il Ministero. Manca (Pd) sollecita l’intervento di Conte 

24 gennaio 2020
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SASSARI. La Sassari-Alghero entra a teatro. Non sarà uno spettacolo o una recita sulla vicenda di una strada che vanta un percorso a tappe ormai trentennale, ma una occasione per verificare se davvero il territorio del Nord Sardegna riesce a ritrovare l’unità su grandi temi, a cominciare dalle infrastrutture essenziali per lo sviluppo e per la crescita di un’area che sconta, purtroppo, ritardi gravissimi nella costruzione e valorizzazione di opere pubbliche fondamentali.

Il consiglio comunale aperto previsto per sabato mattina alle 10 al Teatro Civico di Alghero è la prima reazione dopo il parere negativo del ministero per i Beni e le attività culturali e per il Turismo alla dichiarazione di compatibilità ambientale per la costruzione a quattro corsie del tratto di strada che dalla cantoniera di Rudas arriva fino ad Alghero.

«Un parere che sembra più politico che tecnico – ha detto il sindaco di Alghero Mario Conoci – che impedisce il completamento di una infrastruttura di importanza strategica per le prospettive di sviluppo del territorio, la cui economia ha da sempre potuto contare su un collaudato e vincente modello di crescita che poneva le coste dell’Isola quali attrattori principali e l’interno quale necessario complemento di un prodotto turistico apprezzato e richiesto in tutto il mondo». All’incontro nel teatro algherese sono stati invitati la Regione - che tramite il presidente Solinas ha già annunciato l’intenzione di rivolgersi al Tar contro il diniego del Ministero - i parlamentari e i consiglieri regionali del territorio, i sindaci della Rete metropolitana del Nord-ovest, le organizzazioni di categoria e i sindacati.

Ora si tratta di vedere quanto gli annunci teorici formulati all’indomani del provvedimento ministeriale si trasformeranno in azioni concrete e, soprattutto, se il territorio riuscirà ad assumere una linea unitaria e forte per salvare un’opera pubblica che altrimenti rischia di essere costruita inspiegabilmente con un tratto a collo di bottiglia, o peggio di restare una incompiuta ancora per parecchi anni.

Sul fronte politico non sembrano esserci distinzioni, tutti vogliono che i lavori vengano portati a compimento con la realizzazione a 4 corsie e quindi la spinta non dovrebbe fare emergere segnali di debolezza.

Ieri il deputato del Pd Gavino Manca - in attesa che si esprima il Comitato interministeriale per la programmazione economica (Cipe) - ha presentato una interrogazione al presidente del Consiglio e al ministro dei Beni culturali. «Ho riportato le preoccupazioni di chi vive in questo territorio – ha detto Manca – . Sappiamo che si tratta di un’infrastruttura fondamentale per lo sviluppo economico del Nord Sardegna ed è impensabile che a un passo dalla conclusione sia saltato fuori un nuovo ostacolo. Il parere espresso dalla struttura del ministero per i Beni culturali, che riduce la strada a due corsie, non tiene conto di tutti i passaggi del lungo iter di un progetto che, lo voglio ricordare, con il governo di centrosinistra guidato da Renzi aveva ricevuto i fondi per il completamento. La progettazione della Sassari-Alghero è iniziata negli anni Ottanta, la sua realizzazione negli anni Novanta e ha superato tutte le valutazioni possibili. Conosciamo la sensibilità del presidente del Consiglio e del ministro Franceschini verso la nostra Isola. Per questo crediamo che tutto il governo si adopererà per riportare la strada al progetto originario e soprattutto perché i cantieri partano al più presto. È un’opera che la Sardegna aspetta da troppo tempo e non si può più rimandare il completamento».

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