Sassari, una colonna verso il cielo in onore dei Dimonios
Giovanni Bua
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La caserma LamarmoraLavori di fronte alla caserma Lamarmora per la posa di un nuovo monumento. Per la realizzazione “alleanza” tra Brigata Sassari, Comune e Banco di Sardegna
27 gennaio 2020
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SASSARI. Una colonna di granito sardo, alta più di quattro metri. Che si staglia verso il cielo con la base bene ancorata nel cuore della città: piazza Castello. Davanti all’ingresso della caserma che ospita il Comando della Brigata Sassari e il museo storico. Sono al lavoro da qualche giorno i sassarini del 5° reggimento genio guastatori di Macomer per realizzare un monumento che arricchirà lo skyline del centro cittadino, rendendo una delle sue piazze principali testimonianza del valore e del sacrificio dei Diavoli Rossi di ogni tempo, soldati di punta dell’Esercito Italiano, conosciuti e rispettati in tutto il mondo, e unanimemente amati dalla “loro” Sassari, dalla Sardegna e dall’Italia intera. Un simbolo importante che si propone inoltre di essere monito contro i disastri delle guerre e invito a cercare in ogni modo di mantenere e difendere la pace.
La scultura, alta quasi 4 metri e mezzo che richiamerà con le sue forme a un altro simbolo della città: i candelieri, sarà realizzata in granito di Alà dei Sardi, con scritte color oro e inserti color bronzo, con un basamento in calcestruzzo rivestito con lastre di granito, sul quale poggerà un elemento cubico in granito con funzione di piede-basamento. Tutti dettagli contenuti nella delibera di giunta che, dopo il parere favorevole della Soprintendenza e l’approvazione del progetto da parte del settore Attività Produttive ed Edilizia Privata, autorizza la posa in opera e concede in uso gratuito alla Brigata l’area in cui sarà realizzato.
Monumento che, specifica la giunta: «oltre all’interesse pubblico rivestito, non pregiudica la realizzazione di eventi culturali, di spettacolo e di altro tipo, il cui posizionamento stabile costituirà un arricchimento della medesima piazza». Difficile avere altri dettagli fino all’inaugurazione, prevista presumibilmente tra la fine di febbraio e i primi di marzo, con i lavori che sono già iniziati da qualche giorno.
L’idea di realizzare il monumento nasce dalla stessa Brigata Sassari, che lo scorso ottobre ha coinvolto l’Ordine degli ingegneri della provincia di Sassari per la stesura dei progetti e la direzione lavori, la Soprintendenza archeologica, belle arti e paesaggio delle provincie di Sassari e Nuoro per i pareri di competenza, il Comune e la Provincia di Sassari.
L’attuale monumento ai caduti, progettato nel 1960 dagli architetti romani Sara Rossi e Cesare Tropea, che vinsero il concorso comunale per la costruzione di un’opera in granito, e inaugurato nel 1982 dal presidente Sandro Pertini nella pineta di Baddimanna, è infatti in una posizione troppo periferica, e slegata dal tessuto di una città che ha sempre dimostrato enorme amore e riconoscenza per i “suoi” Dimonios. Da qui l’idea di un nuovo simbolo, ospitato questa volta nel cuore della città che, celebrando l’eroismo della “Sassari”, diventasse anche un luogo permanente di riflessione per le nuove generazioni sulle nefaste conseguenze dei conflitti e l’importanza di fare tutto il possibile per creare e difendere un mondo di pace e democrazia. Idea sposata con entusiasmo dall’amministrazione comunale e provinciale sassarese, ma non solo.
Il Comune di Alà dei Sardi ha infatti donato il blocco di granito che costituisce l’ossatura dell’opera, il Banco di Sardegna ha finanziato la posa, l’Ordine degli Ingegneri ha redatto il progetto e preso in carico la direzione dei lavori, che saranno eseguiti dal 5° reggimento genio guastatori della Brigata Sassari, con i sassarini che prenderanno completamente in carico la realizzazione, il trasporto, la collocazione dei manufatti e l’organizzazione della cerimonia di inaugurazione del monumento.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
La scultura, alta quasi 4 metri e mezzo che richiamerà con le sue forme a un altro simbolo della città: i candelieri, sarà realizzata in granito di Alà dei Sardi, con scritte color oro e inserti color bronzo, con un basamento in calcestruzzo rivestito con lastre di granito, sul quale poggerà un elemento cubico in granito con funzione di piede-basamento. Tutti dettagli contenuti nella delibera di giunta che, dopo il parere favorevole della Soprintendenza e l’approvazione del progetto da parte del settore Attività Produttive ed Edilizia Privata, autorizza la posa in opera e concede in uso gratuito alla Brigata l’area in cui sarà realizzato.
Monumento che, specifica la giunta: «oltre all’interesse pubblico rivestito, non pregiudica la realizzazione di eventi culturali, di spettacolo e di altro tipo, il cui posizionamento stabile costituirà un arricchimento della medesima piazza». Difficile avere altri dettagli fino all’inaugurazione, prevista presumibilmente tra la fine di febbraio e i primi di marzo, con i lavori che sono già iniziati da qualche giorno.
L’idea di realizzare il monumento nasce dalla stessa Brigata Sassari, che lo scorso ottobre ha coinvolto l’Ordine degli ingegneri della provincia di Sassari per la stesura dei progetti e la direzione lavori, la Soprintendenza archeologica, belle arti e paesaggio delle provincie di Sassari e Nuoro per i pareri di competenza, il Comune e la Provincia di Sassari.
L’attuale monumento ai caduti, progettato nel 1960 dagli architetti romani Sara Rossi e Cesare Tropea, che vinsero il concorso comunale per la costruzione di un’opera in granito, e inaugurato nel 1982 dal presidente Sandro Pertini nella pineta di Baddimanna, è infatti in una posizione troppo periferica, e slegata dal tessuto di una città che ha sempre dimostrato enorme amore e riconoscenza per i “suoi” Dimonios. Da qui l’idea di un nuovo simbolo, ospitato questa volta nel cuore della città che, celebrando l’eroismo della “Sassari”, diventasse anche un luogo permanente di riflessione per le nuove generazioni sulle nefaste conseguenze dei conflitti e l’importanza di fare tutto il possibile per creare e difendere un mondo di pace e democrazia. Idea sposata con entusiasmo dall’amministrazione comunale e provinciale sassarese, ma non solo.
Il Comune di Alà dei Sardi ha infatti donato il blocco di granito che costituisce l’ossatura dell’opera, il Banco di Sardegna ha finanziato la posa, l’Ordine degli Ingegneri ha redatto il progetto e preso in carico la direzione dei lavori, che saranno eseguiti dal 5° reggimento genio guastatori della Brigata Sassari, con i sassarini che prenderanno completamente in carico la realizzazione, il trasporto, la collocazione dei manufatti e l’organizzazione della cerimonia di inaugurazione del monumento.
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