Pestaggio a Sorso, 45enne finisce ai domiciliari
di Salvatore Santoni
I carabinieri hanno arrestato il presunto basista della aggressione al gommista. È accusato di lesioni aggravate. Continua la caccia alla banda di picchiatori
31 gennaio 2020
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SORSO. Svolta nelle indagini sul brutale pestaggio in stile arancia meccanica. Nei giorni scorsi i carabinieri hanno arrestato un 45enne di Sorso ritenuto il presunto basista della spedizione punitiva consumata ai danni di un dipendente di un’officina alla periferia della città. Il fatto era accaduto lo scorso 18 dicembre, quando un gruppo di picchiatori si è presentato nel posto di lavoro del loro bersaglio, un gommista sorsense di 43 anni, per coglierlo di sorpresa.
Il piano era organizzato nei minimi dettagli: gli aggressori sono arrivati a Sorso in gruppo a bordo di una, forse due, auto e armati di alcuni bastoni. Una volta sul posto hanno atteso il momento opportuno per far scattare il blitz – intorno all’orario di chiusura dell’attività commerciale – contro il 43enne. Le indagini dei militari di Sorso, guidati dal maresciallo Alessandro Masala, e dei colleghi della compagnia di Porto Torres, guidata dal capitano Danilo Vinciguerra, vanno avanti senza sosta fin dalla sera in cui si è consumato il brutale pestaggio.
La fitta attività investigativa, che si è fermata nemmeno durante le festività natalizie, ha consentito di identificare il presunto basista dell’assalto. La serie di indizi raccolti dagli investigatori a carico del 45enne hanno convinto il sostituto procuratore Mario Leo a richiedere l’applicazione della misura di custodia cautelare ai domiciliari e il gip Antonello Spanu a disporla: l’accusa è di lesioni personali aggravate in concorso. Il presunto basista è stato identificato anche grazie agli identikit forniti ai militari dalla persona offesa. Una descrizione molto precisa che è andata a confermare i dati raccolti dagli inquirenti attraverso altri canali investigativi. Sono stati analizzati spostamenti, eventuali filmati registrati dai sistemi di videosorveglianza installati nella zona, e si è scavato a fondo nei rapporti del gommista per capire quale possa essere stato il movente dell’aggressione.
Ma il lavoro per i carabinieri non è ancora concluso. Gli inquirenti stanno infatti lavorano per stringere il cerchio attorno alla banda dei picchiatori – si parla di almeno quattro persone – che hanno fisicamente scagliato calci, pugni e bastonate che hanno ferito il lavoratore causandogli varie contusioni e una profonda ferita alla nuca.
Il piano era organizzato nei minimi dettagli: gli aggressori sono arrivati a Sorso in gruppo a bordo di una, forse due, auto e armati di alcuni bastoni. Una volta sul posto hanno atteso il momento opportuno per far scattare il blitz – intorno all’orario di chiusura dell’attività commerciale – contro il 43enne. Le indagini dei militari di Sorso, guidati dal maresciallo Alessandro Masala, e dei colleghi della compagnia di Porto Torres, guidata dal capitano Danilo Vinciguerra, vanno avanti senza sosta fin dalla sera in cui si è consumato il brutale pestaggio.
La fitta attività investigativa, che si è fermata nemmeno durante le festività natalizie, ha consentito di identificare il presunto basista dell’assalto. La serie di indizi raccolti dagli investigatori a carico del 45enne hanno convinto il sostituto procuratore Mario Leo a richiedere l’applicazione della misura di custodia cautelare ai domiciliari e il gip Antonello Spanu a disporla: l’accusa è di lesioni personali aggravate in concorso. Il presunto basista è stato identificato anche grazie agli identikit forniti ai militari dalla persona offesa. Una descrizione molto precisa che è andata a confermare i dati raccolti dagli inquirenti attraverso altri canali investigativi. Sono stati analizzati spostamenti, eventuali filmati registrati dai sistemi di videosorveglianza installati nella zona, e si è scavato a fondo nei rapporti del gommista per capire quale possa essere stato il movente dell’aggressione.
Ma il lavoro per i carabinieri non è ancora concluso. Gli inquirenti stanno infatti lavorano per stringere il cerchio attorno alla banda dei picchiatori – si parla di almeno quattro persone – che hanno fisicamente scagliato calci, pugni e bastonate che hanno ferito il lavoratore causandogli varie contusioni e una profonda ferita alla nuca.