La Nuova Sardegna

Sassari

Anela dice addio a Natalino Onida

Anela dice addio a Natalino Onida

Politico, professore, intellettuale è stato un punto di riferimento per la comunità

04 febbraio 2020
2 MINUTI DI LETTURA





ANELA. Un partecipato e commosso ricordo da parte della comunità di Anela, suo paese natale, è stato tributato la scorsa settimana a Sassari al professor Natalino Onida, i cui funerali si sono svolti nel capoluogo dove da anni l’uomo risiedeva e dove è venuto a mancare un mese dopo il compimento del suo centesimo compleanno.

Nato ad Anela il 25 dicembre del 1919, Onida fu dapprima un soldato, sottotenente del 62esimo reggimento di fanteria della divisione motorizzata Trento -, prigioniero di guerra in Egitto dal 1943 al 1946, anno dell’evasione -, poi uno studioso e insegnante di Lettere a Bono, Ozieri, La Maddalena e infine a Sassari, dove ha trascorso la maggior parte della sua vita. Dopo la laurea in Lettere, conseguita nell’Università di Cagliari, intraprese l’attività politica, sulla scia degli influssi del movimento contadino, che pure non visse direttamente essendo impegnato prima in guerra e poi negli studi. Eppure era popolare la sua formazione: ultimo di nove figli cresciuti da una mamma rimasta vedova troppo presto, Onida frequentò le scuole in paese e fece diversi lavori prima di riprendere gli studi, e riuscì a diplomarsi prima di partire in guerra e a laurearsi, come detto, al termine del conflitto. Dal 1952 al 1956 fu vice sindaco di Anela - a quei tempi detta “la Stalingrado del Goceano” perché roccaforte del Partito comunista sin dalla prima ora - e si candidò alle regionali con il Pci nel 1953. Formò intere generazioni di studenti, educandoli ai valori dell’arte e della cultura politica, e così con affetto lo ricorda il suo allievo Tonino Dettori - anche lui insegnante, artista e uomo politico, sindaco di Anela per più legislature - che nel suo ultimo libro “Gromme - I fotografi itineranti e il loro tempo” ha pubblicato delle immagini di Onida ai tempi della guerra e il suo foglio matricolare. Dettori fece a Onida anche un’intervista che però è ancora inedita, per cui la maggior parte delle informazioni storiche su questa straordinaria figura di educatore e politico vengono dalle parole pubblicate dallo studioso Giuliano Chirra nel volume “Mortos in gherra”. Con la sua scomparsa Anela perde uno dei suoi figli più illustri, espressione di quei valori e di quell’attivismo politico che sin dagli albori della democrazia pervadono la “Stalingrado del Goceano”. (b.m.)

La Sanità malata

Il buco nero dei medici di famiglia: in Sardegna ci sono 544 sedi vacanti

di Claudio Zoccheddu
Le nostre iniziative