La Nuova Sardegna

Sassari

«L’Anticorruzione accerti se la nomina del dg è lecita»

di Paoletta Farina
«L’Anticorruzione accerti se la nomina del dg è lecita»

Dossier di Cgil Flc e Uil Rua inviato ad ateneo, Anac, Procura e Corte dei Conti «Nicoletti fa parte del Cineca, quell’incarico non poteva essere attribuito»

05 febbraio 2020
3 MINUTI DI LETTURA





SASSARI. «L’Anticorruzione verifichi se la nomina del direttore generale dell’Università sia nulla». Bordata di Cgil Flc e Uil Rua contro Cristiano Nicoletti, dal primo gennaio del 2019 entrato in servizio per tre anni, con delibera del consiglio d’amministrazione, in sostituzione del predecessore Guido Croci. I segretari generali Luigi Canalis e Paolo Fiori hanno inviato nei giorni scorsi al responsabile per la prevenzione della corruzione e per la trasparenza dell’Università sassarese, all’Autorità Nazionale Anticorruzione e, per conoscenza, anche al collegio dei revisori dei conti dell’ateneo, alla Procura della Repubblica di Sassari e alla Procura Regionale della Corte dei Conti, una richiesta di accertamenti relativi alla presunta inconferibilità, come viene tecnicamente chiamata, dell’incarico a Nicoletti.

Il motivo, una possibile violazione dell’articolo 4 della legge 39/2013: in pratica il dirigente dell’ateneo non doveva essere nominato dall’Università perché contemporaneamente fa parte del Cineca, braccio informatico del Miur ma ente privato sottoposto a controllo pubblico. E tutti gli atti da lui firmati dal momento dell’insediamento, di conseguenza, non avrebbero valore. È quanto chiedono di accertare i sindacati nella segnalazione-esposto, concordata con i loro legali, assieme all’adozione di altri provvedimenti quali l’applicazione di una sanzione al cda dell’ateneo e la verifica sulla dichiarazione di insussistenza di cause di non conferimento dell’incarico resa da Nicoletti.

Nel dettaglio la legge 39 prevede l’inconferibilità di un incarico come quello di dirigente (nel caso di Nicoletti esterno in quanto non inserito nei ruoli della dirigenza pubblica) nell’ipotesi che lo stesso dirigente svolga una stabile attività di consulenza a favore di un ente di diritto privato finanziato dall’ente pubblico che poi conferisce l’incarico.

«Come emerge anche dal sito dell’ateneo turritano – affermano i due sindacalisti –, il direttore generale dell’Università Cristiano Nicoletti era ed è componente della Consulta consortile (un organo tecnico e di consulenza) del Consorzio Interuniversitario Cineca, che rientrerebbe appunto, secondo la legge 39, fra gli enti di diritto privato regolati o finanziati, che sono rilevanti ai fini della inconferibilità degli incarichi, fra gli altri, a coloro che nei loro confronti hanno svolto nei due anni precedenti una stabile attività di consulenza».

Il direttore generale dell’ateneo fa parte dal 27 aprile del 2018 della Consulta consortile del Cineca, ente partecipato dal Miur e dalle Università italiane che viene finanziato con contributi e una partecipazione al capitale da parte di tutta l’Accademia.

Sassari partecipa per l’1 per cento al fondo consortile con un impegno finanziario di 829mila euro e per il 2020 ha stanziato alla voce “Sistemi integrati– Cineca e Alma” oltre 1 milione di euro.

«Spetta alle autorità e agli organi giudiziari competenti stabilire se il nostro sospetto sia fondato o meno – affermano i segretari di Cgil Flc e Uil Rua –, nel frattempo vogliamo denunciare il deterioramento del clima lavorativo».

Le vertenze si accumulano nell’ateneo: «Tra queste – chiudono i due rappresentanti sindacali di Cgil Flc e Uil Rua – il mancato pagamento di indennità e compensi accessori al personale per funzioni già svolte, la mancata convocazione dei tavoli di contrattazione integrativa, la soppressione dell’Avvocatura di Ateneo (il giudice del lavoro ha dato ultimamente ragione alla dirigente che aveva fatto ricorso e si è inattesa delle motivazioni della sentenza), e alcuni atti di riorganizzazione interna che spesso appaiono più come dei provvedimenti punitivi».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

In Primo Piano
L’intervista in tv

Alessandra Todde: «L’Italia non è il paese della felicità che racconta la premier Giorgia Meloni»

Le nostre iniziative