La Nuova Sardegna

Sassari

Farci e il castello di falsità crollato dopo 50 giorni

di Luca Fiori
Farci e il castello di falsità crollato dopo 50 giorni

Alle amiche della donna diceva: «Speranza sta bene, è stata vista a Sassari» Inizia la settimana decisiva per gli accertamenti del Ris prima dei funerali

10 febbraio 2020
2 MINUTI DI LETTURA





ALGHERO. Aveva una risposta pronta per ogni domanda che riguardasse Speranza e la sua improvvisa scomparsa da Alghero.

Massimiliano Farci, il 53enne di Assemini arrestato dieci giorni fa con l’accusa di omicidio e occultamento di cadavere, aveva costruito un castello di menzogne che poggiava sulla sua abilità di prendersi gioco di chiunque provasse a capire come mai la sua fidanzata fosse andata via da un giorno all’altro senza salutare nessuno.

L’ergastolano in semi libertà dal 2017 a volte giocava addirittura d’anticipo, quando per strada ad Alghero o all’interno della sua pizzeria di via XX Settembre incontrava qualcuno che conosceva Speranza Ponti.

«Ho una bella notizia – aveva detto qualche giorno dopo la scomparsa della 50enne di Uri a un’amica della donna che aveva iniziato a preoccuparsi – Speranza è stata vista a Sassari, sta benissimo. Sicuramente aveva bisogno di un periodo di libertà».

Ma chi conosceva bene Speranza sapeva che la donna non si sarebbe mai allontanata in quel modo e quindi con il passare dei giorni le domande a Massimiliano Farci si erano fatte più pressanti.

Da metà dicembre quando i familiari della 50enne avevano fatto la denuncia di scomparsa, anche i carabinieri della compagnia di Alghero lo avevano avvicinato più volte per capire se avesse notizie di quella che aveva iniziato a dire a tutti fosse ormai la sua ex.

Il 3 gennaio, quasi un mese dopo la morte di Speranza, Farci lo aveva scritto anche su facebook dopo aver sostituito la foto del profilo e cambiato lo stato da”impegnato” a “single”.

«Un mese fa circa ha deciso di cambiare vita – aveva scritto l’uomo sul social network riferendosi alla donna che si era trasferita da Genova ad Alghero per lui – solo oggi ho deciso di cambiare il profilo». Dopo cinquanta giorni di menzogne i carabinieri hanno deciso di metterlo alle strette e il 30 gennaio hanno fatto scattare le manette. In settimana dovrebbero concludersi gli accertamenti dei Ris e la salma di Speranza verrà finalmente restituita ai familiari per l’ultimo saluto.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

In Primo Piano
Tribunale

Operaio morto alla Gesam, colpo di scena in aula a Sassari: il processo si farà

di Luca Fiori
Le nostre iniziative