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Sassari

Insegnante sassarese precario batte il Ministero: «Contratti abusivi»

Luca Fiori
Insegnante sassarese precario batte il Ministero: «Contratti abusivi»

Il docente aveva lavorato per anni senza essere stabilizzato. Il giudice gli ha riconosciuto un risarcimento e l’anzianità

17 febbraio 2020
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SASSARI. Dieci anni di precariato e di incertezze. Una vita di contratti a termine e la parola “indeterminato” che anno scolastico dopo anno scolastico diventa sempre più difficile, non solo da pronunciare ma anche da immaginare.

È la storia di un insegnante sassarese di 42 anni, precario da sempre, ma per dieci anni consecutivi impiegato con le stesse funzioni nello stesso istituto – il tecnico Enrico Fermi di Ozieri – con contratti a tempo determinato, tutti con scadenza 30 giugno.

È una delle tante storie tristi dei precari della scuola, sfruttati, sottopagati e maltrattati da un sistema che non si riesce a cambiare. Ma in questo caso c’è un lieto fine, perché grazie a quella continuità di assunzioni a tempo (nonostante le pause estive senza contratto e senza stipendio) il Tribunale del Lavoro di Sassari ha stabilito che il ministero dell’Istruzione nei confronti del docente abbia commesso per anni degli abusi.

I giorni scorsi la giudice Maria Angioni ha accolto il ricorso del docente sassarese, assistito dall’avvocato Piero Bertorino, accertando «il carattere abusivo e contrario a norme della reiterazione di contratti a termine stipulati dalle parti».

Il Ministero è stato condannato al risarcimento del danno subìto dal docente con il pagamento di sei mensilità dell’ultima retribuzione, più gli interessi. Al professore precario il tribunale del Lavoro ha riconosciuto inoltre «l’anzianità di servizio maturata durante la successione dei contratti a tempo determinato per i periodi effettivamente lavorati».

Durante il processo, iniziato a giugno del 2018, il docente è riuscito a dimostrare al giudice che le supplenze annuali effettuate sempre nello stesso istituto, sempre con le stesse mansioni e sempre nella stessa classe di insegnamento, di fatto coprivano posti vacanti e disponibili della scuola, rispondendo dunque a esigenze non provvisorie ma permanenti e stabili del datore di lavoro.

«Attendiamo di leggere le motivazioni che verranno depositate tra sessanta giorni – commenta l’avvocato Piero Bertorino – ma per ora possiamo dire di essere soddisfatti di questa decisione che rende giustizia al lavoratore». La battaglia è però solo all’inizio, perché il Ministero si è costituito in giudizio contestando le richieste del lavoratore, ritenendo non sussistente alcun abuso e legittima la successione dei vari contratti a tempo determinato. Una volta lette le motivazioni potrebbe dunque decidere di presentare ricorso in appello. Ma nel mentre la sentenza potrebbe aprire la strada a decine, centinaia, forse migliaia di altre cause davanti al tribunale del lavoro per situazioni assolutamente simili a quella del docente sassarese. Nell’isola sono 5mila i precari della scuola che da anni attendono di essere stabilizzati, ma che con il nuovo concorso rischiano di essere penalizzati e proprio per questo due giorni fa sono scesi in piazza per far sentire le ragioni della loro protesta.

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