La Nuova Sardegna

Sassari

Il cadavere è di Speranza Ponti

di Luca Fiori
Il cadavere è di Speranza Ponti

Gli esami del Dna effettuati dai Ris hanno sciolto gli ultimi dubbi. Slitta ancora la data del funerale

19 febbraio 2020
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SASSARI. Quel cadavere abbandonato in un cespuglio a Monte Carru, alla periferia di Alghero, reso irriconoscibile dai due mesi trascorsi all’aperto e ritrovato la mattina del 30 gennaio scorso dai carabinieri è di Speranza Ponti.

Ora per la Procura della Repubblica di Sassari non ci sono più dubbi. L’assoluta certezza è arrivata dall’esame del Dna effettuato dagli investigatori del Ris di Cagliari. Gli esperti del reparto investigazioni scientifiche dell’Arma avevano comparato in laboratorio il profilo della vittima con quello dei genitori della cinquantenne di Uri.

Gli esiti degli esami erano attesi sul tavolo del sostituto procuratore Beatrice Giovannetti per lunedì prossimo, ma sono arrivati con qualche giorno di anticipo. Nonostante questo il corpo di Speranza non è stato ancora restituito alla famiglia e di conseguenza non è stata fissata la data del funerale.

Gli accertamenti da parte della Procura non sono infatti ancora conclusi a causa delle difficoltà incontrate dagli inquirenti per lo stato in cui era stato rinvenuto il cadavere. Nuda, ricoperta da un lenzuolo, con intorno del materiale alluminico usato in campagna per dissuadere gli animali selvatici, gli arti mummificati, la donna non era riconoscibile per via del tanto tempo di esposizione alle intemperie.

Il medico legale Salvatore Lorenzoni a cui è stato chiesto di stabilire con esattezza in che modo Speranza sia stata uccisa, non ha ancora ultimato le comparazioni con il materiale trovato dai Ris durante i sopralluoghi all’interno dell’appartamento di via Vittorio Emanuele ad Alghero, in cui la donna viveva con il fidanzato Massimiliano Farci, e dentro la macchina di quest’ultimo. Resta ancora sotto sequestro anche l’appartamento di Alghero dei genitori del 53enne di Assemini, condannato all’ergastolo nel 1999 per l’omicidio di Renato Baldussi e dal 2017 in regime di semilibertà per buona condotta. L’uomo è finito in manette il 30 gennaio scorso quando i carabinieri lo hanno messo alle strette dopo un’indagine durata un mese e mezzo. Speranza era sparita nel nulla ai primi di dicembre e l’uomo, che ad Alghero gestiva una pizzeria e che rientrava in carcere solo per dormire, aveva fatto credere a tutti che la compagna lo avesse lasciato e che fosse partita per fare il Cammino di Santiago. I familiari non ci hanno mai creduto e si sono rivolti ai carabinieri. I militari hanno da subito stretto il cerchio intorno a Farci e sono convinti che sia stato lui a uccidere Speranza per mettere le mani sui soldi.

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