La Nuova Sardegna

Sassari

Botte alla ex e minacce alla mamma, condannato

di Nadia Cossu
Botte alla ex e minacce alla mamma, condannato

Inflitti 9 anni in abbreviato a Pasqualino Bichiri, il 42enne di Alghero accusato di tentato omicidio

22 febbraio 2020
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SASSARI. Nove anni, così come aveva chiesto il pubblico ministero Maria Paola Asara, per aver tentato di uccidere la sua ex compagna. È la sentenza emessa dal gup Giancosimo Mura al termine del processo che si è celebrato con rito abbreviato nei confronti

L’avvocato della difesa Claudio Mastandrea aveva chiesto la derubricazione del reato da tentato omicidio a lesioni gravi, mentre gli avvocati di parte civile Elisabetta Sotgia (per la ex compagna vittima “principale”) e Paola Dessì (per la mamma dell’imputato vittima di minacce) avevano sollecitato rispettivamente un risarcimento di 200mila e di 5mila euro di danni.

Il 42enne originario di Alghero era stato arrestato a ottobre del 2018 con l’accusa di aver massacrato di botte l’allora fidanzata di 53 anni. Calci e pugni in tutto il corpo, senza contare gli insulti e le minacce. La Asara era partita da una pena base di 13 anni. Davanti al gup Giancosimo Mura il perito incaricato aveva esposto nell’ultima udienza le sue conclusioni al termine degli accertamenti psichiatrici dai quali era emerso che l’imputato era capace di intendere e volere quando l’anno scorso colpì con violenza la sua ex facendola finire in ospedale. L’aveva riempita di botte tanto che la povera donna aveva riportato traumi e fratture multiple ed era stata ricoverata in ospedale con una prognosi iniziale di trenta giorni di cure.

A ottobre del 2018, intorno alle 21.30, erano arrivate chiamate allarmate alla centrale operativa del 113 in questura per segnalare che in un casa del centro storico stava accadendo qualcosa di molto grave. E bisognava fare presto. Proprio in quella zona erano in atto una serie di servizi per la prevenzione dei reati e le pattuglie della polizia si erano quindi spostate rapidamente nel punto segnalato. La tempestività dell’intervento aveva sicuramente evitato conseguenze ben più gravi. L’uomo, infatti, era stato bloccato mentre stava colpendo con pugni e calci la compagna, parte degli arredi della casa erano già stati distrutti.

Pasqualino Bichiri era stato bloccato a fatica dagli agenti delle volanti, perché l’uomo si era scagliato con violenza anche contro di loro. Nel frattempo sul posto erano arrivati gli operatori del 118 che avevano prestato le prime cure alla donna che poi era stata fatta salire a bordo di una ambulanza e trasportata al “Santissima Annunziata”.

Nel processo si era costituita parte civile anche la mamma del 42enne costretta a subire le continue minacce del figlio. «Ad agosto, minacciandola di morte, le aveva detto che a l’avrebbe ammazzata in quanto a lui di entrare in galera non interessava niente perché c’era già entrato».

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